Michele 30 anni prima di suicidarsi scrive una lettera che ci deve far riflettere. “Ho vissuto (male) per trent’anni, qualcuno dirà che è troppo poco. Quel qualcuno non è in grado di stabilire quali sono i limiti di sopportazione, perché sono soggettivi, non oggettivi.
Ho cercato di essere una brava persona, ho commesso molti errori, ho fatto molti tentativi, ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un’arte. Perdonatemi, mamma e papà, se potete, ma ora sono di nuovo a casa. Sto bene. Ho resistito finché ho potuto”. Michele.
Cari politici fatevi un esame di coscienza in quanto questa ennesima tragedia è frutto di una cattiva condotta politica!!!!!!!!
Cari Italiani questo suicidio non può e non deve essere dimenticato.
R.I.P Michele. Luigi Cipriani
La redazione