Che il colesterolo non fosse un alleato delle diete e della salute questo già si sapeva, ma che favorisse la proliferazione del cancro è stato recentemente scoperto in laboratorio. Grazie ad uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università degli studi di Bari guidati dal professor Moschetta, è stato possibile rilevare l’importante ruolo che il colesterolo possa giocare nella formazione di masse tumorali. Queste ultime infatti sono caratterizzate da una velocità di diffusione, conferita in buona parte dalle stesse molecole di colesterolo presenti nell’organismo, non rintracciabile nelle cellule sane. Ciò significa che le cellule tumorali immagazzinano una quantità maggiore di colesterolo.
Principale protagonista dello studio effettuato da Moschetta e collaboratori è stato l’LXR, regolatore del metabolismo del colesterolo, che può, a seconda delle richieste della cellula, eliminare o sintetizzare il colesterolo. Successivamente è stata introdotta una seconda molecola “agonista”, funzionale a stimolare l’attività della stessa Lxr. Dai dati è emerso che con l’introduzione di tale molecola e, in mancanza del colesterolo, le cellule tumorali subiscono una battuta d’arresto, come è riportato in una nota dell’Università degli studi di Bari.
L’attivazione dell’Lxr ha inoltre la capacità di modulare l’ambiente in cui le cellule tumorali vivono, impedendone eventuali proliferazioni e metastasi, osservabili in casi di cancro alla mammella, al colon, alla prostata e al cervello.
Lo studio oltre al valore scientifico ha anche una valenza prettamente clinica, poiché alla luce di queste recentissime scoperte saranno avviate nuove prospettive terapeutiche propedeutiche alla cura dei pazienti.
Andrea Giotta