In qualità di presidente della Commissione esaminatrice del concorso a
magistrato ordinario indetto con D.M. 31.05.2017 ed in relazione alle
notizie apparse negli ultimi giorni sugli organi di stampa, si precisa
quanto segue:
– la sentenza citata dagli organi di stampa è in materia di ambiente, del
tutto estranea alla traccia estratta di amministrativo (“gli strumenti
amministrativi di contrasto alle organizzazioni criminali, con particolare
riferimento alle interdittive prefettizie ed alle relative tutele
giurisdizionali”);
da una ricerca personale effettuata sul sito di giustizia
amministrativa si potrebbe ipotizzare che il riferimento sia alla sentenza
del Consiglio di Stato n. 3171/2017 per una serie di elementi convergenti
(la diversa combinazione degli stessi numeri, l’anno di pubblicazione, il
presidente Frattini, l’estensore Bellomo, l’impugnazione avente ad oggetto
un’interdittiva prefettizia);
l’analisi di tale sentenza evidenzia che la decisione è incentrata su
un giudizio di fatto sulla condotta del soggetto destinatario del
provvedimento impugnato senza alcun significativo approfondimento degli
aspetti sostanziali e processuali richiesti dal tema;
la giurisprudenza del Consiglio di Stato si è occupata numerose volte
dell’istituto dell’interdittiva prefettizia sin dagli anni 90 – una sentenza
fra le più recenti e significative per l’analisi sistematica, anche alla
luce dei principi sovranazionali, è da ritenersi quella della terza sezione
08.03.2017 n.1109, estensore Noccelli;
– l’antimafia amministrativa e l’interdittiva prefettizia sono oggetto di
approfondita analisi della dottrina, come facilmente riscontrabile
attraverso qualsiasi motore di ricerca, sicchè la traccia non può essere
funzionalmente collegata ad alcuno specifico riferimento giurisprudenziale
né ad alcuno specifico contributo dottrinario;
– l’attualità del tema è desumibile anche dall’interesse della Scuola
Superiore della Magistratura che ha organizzato di recente un corso (Roma,
8/9 giugno 2017) sulle misure di prevenzione e la documentazione antimafia
al fine di individuare – nell’ambito della normativa in materia di contrasto
alla criminalità organizzata – i punti di contatto e le possibili
interferenze tra le valutazioni rimesse al giudice penale e quelle proprie
del giudice amministrativo, con specifico riferimento proprio al significato
dell’interdittiva antimafia quale misura preventiva volta ad impedire alla
criminalità organizzata di avere rapporti contrattuali con la pubblica
amministrazione, sia diretti sia mediati, attraverso imprese condizionate
dalle mafia (corso P17052);
– il prof. Rolli, pur essendo componente della Commissione Parlamentare
Antimafia ed avendo al suo attivo oltre 200 pubblicazioni, non si è occupato
di interdittive prefettizie nello specifico, se non per un aspetto attinente
alla competenza territoriale – estraneo al tema proposto – in uno scritto
del 2013 apparso su una rivista di diritto amministrativo IRIS;
– la tre tracce elaborate dalla commissione, tra le quali è stata
estratta quella sottoposta ai candidati, sono state il risultato di un ampio
dibattito che ha coinvolto tutti i componenti presenti;
– la traccia scelta – incentrata sulla cd. antimafia amministrativa – ha
ad oggetto un argomento attuale, dibattuto in dottrina e giurisprudenza,
specie per le interferenze con la giurisdizione ordinaria.
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