Alle prime luci dell’alba è stata data esecuzione, dai militari del Comando
Provinciale di Bari con il supporto di un velivolo dell’6° Elinucleo di
Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno (BA), a 4 ordinanze di custodia
cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta
della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti soggetti
ritenuti responsabili di rapina pluriaggravata e sequestro di persona, in
concorso tra loro. Il provvedimento custodiale ha avuto esecuzione nella
province di Bari e Foggia, in particolare nel quartiere Japigia del
capoluogo pugliese, nonché a Bitonto (BA) ed a Cerignola (FG). A finire in
manette quattro pregiudicati, già noti alle Forze dell’Ordine per altri
reati predatori particolarmente violenti, A.G., 42enne di Bitonto, M.G.,
45enne di Bari, P.L., 39enne di Bari, e Z.L., 43enne di Cerignola.
Il provvedimento scaturisce da un’indagine avviata nel marzo 2017 dalla
Compagnia dei Carabinieri di Andria (BT), a seguito di un intervento
realizzato dall’Arma all’interno di un capannone industriale sito in quella
località, ove venivano fermate e tratte in arresto per riciclaggio in
concorso, undici persone intente ad alterare i colli di diversa merce, tra
cui ingenti quantitativi di T.L.E., del valore complessivo di circa un
milione di euro. Immediati accertamenti consentivano di stabilire che i
tabacchi erano provento della rapina ad un autotrasportatore, perpetrata in
Mola di Bari (BA) il 9 marzo 2017. In quella circostanza, i malviventi,
travisati ed a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata, avevano
affiancato la vittima mentre guidava su una grande via di comunicazione,
quindi lo avevano costretto, sotto la minaccia di un’arma da fuoco ed
accecandolo col bagliore di una torcia elettrica, a scendere dal furgone
portavalori ed a prendere posto su un SUV a bordo del quale lo avevano
portato via da quei luoghi, liberandolo solo una volta giunti nelle campagne
di Sannicandro di Bari (BA). Nel frattempo una squadra di rapinatori era
riuscita ad impossessarsi del bilico, avvalendosi di un flessibile per
tagliarne il portellone, contenente appunto i citati tabacchi, trasferendosi
ad Andria per l’immissione della refurtiva in circuiti di ricettazione.
L’indagine, sostenuta da attività tecniche e dinamiche, ha messo in luce la
responsabilità della banda in merito all’organizzazione ed all’esecuzione
dell’episodio delittuoso, delineando con precisione l’organigramma operativo
e consentendo di smantellare il gruppo criminale, caratterizzato da
professionalità e spregiudicatezza.
Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati due jammer
muniti di 32 antenne, in uso alla banda per l’inibizione delle frequenze
durante gli atti predatori.
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