Ed ecco l’ultimo appuntamento del PD prima del Congresso dell’8 dicembre che sancirà l’insediamento del nuovo segretario del PD. Il segretario in carica Guglielmo Epifani, aprendo i lavori ha dichiarato: “Abbiamo avuto dei problemi non tanto nella crescita del tesseramento quanto sui tempi ed i modi in cui è avvenuto: chiedo ai candidati segretari di assumere un impegno per il futuro, perché non basta solo notare quello che non va ma bisogna proporsi di affrontare il tema”. “Mettere al riparo il tesseramento dalle vicende del partito – prosegue Epifani -. Le liste degli iscritti siano disponibili la sera prima del Congresso”.
E’ la volta, poi, del messaggio di Enrico Letta che dichiara senza mezzi termini il suo “no ai populisti rabbiosi”. Il rifermento pr0babilmente è a Grillo da una parte, ma anche a Berlusconi che ha parlato di “colpo di Stato“, attaccando anche Napolitano. “Spero che le primarie siano una straordinaria prova di partecipazione – aggiunge Letta -. La risposta, alta e vitale, alle tante degenerazioni emerse in questi anni nel rapporto tra politica e società. La risposta a chi grida e basta e fa leva sulle paure dei cittadini perché non ha altri argomenti se non quelli del populismo rabbioso”. Il premier comunica alla platea del PD che l’8 dicembre anche lui si recherà a votare per il nuovo segretario”.
Disgelo fra Cuperlo e Renzi, i due candidati in corsa per la segreteria del Partito. Arrivano i sala, si sorridono e Cuperlo regala una carezza al sindaco di Firenze.
Cuperlo prende la parola e dichiara: “Noi non siamo il volto buono della destra, siamo la sinistra”. “Senza un partito di popolo – continua Cuperlo – senza un nuovo centrosinistra popolare, l’Italia repubblicana oggi è in pericolo. A noi tocca condurre il Paese fuori dalla crisi più profonda della sua storia, crisi dell’economia. Del patto costituzionale. Di un’etica pubblica. Crisi delle élite e delle classi dirigenti responsabili di una regressione civile e culturale che nonostante tutti i suoi malanni questo Paese non meritava”.
Il candidato alla segreteria del PD, poi, strizza l’occhio ai militanti del Partito: “Nessuno tra noi, ma davvero nessuno può immaginare di cavarsela da solo senza questa umanità. Mentre quell’umanità da sempre ha forza e passione per affrontare il mondo anche senza il migliore di noi. Per questo non è una buona idea annunciare che di loro si può fare a meno (militanti PD, ndr). Perché è più facile il contrario”. “Se a un partito togli gli iscritti – conclude Cuperlo – è come levare le gambe al tavolo. Non è più un partito. E nasce un’altra cosa, che non per forza sarà migliore”.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it