Il rapporto riservato di Mediobanca e scoperto dal Fatto Quotidiano denuncia il rischio di fallimento per il nostro Paese, fra sei mesi. Cosa succede invece nel Governo? Letta e Alfano continuano a bisticciare su Iva e Imu. Invece che sforzarsi di trovare le risorse (tante purtroppo) per evitare il fallimento dell’Italia nel prossimo autunno, gli esponenti di spicco delle due coalizioni di Governo sono impantanati nelle sabbie mobili delle promesse elettorali.
Non c’è più tempo!
Le parole non servono più. C’è bisogno di fatti concreti. Dove trovare allora i soldi? Ovviamente laddove ci sono e cioè fra la pieghe della corruzione e dell’evasione fiscale. Secondo la Corte dei Conti in Italia si perdono ogni anno 180 miliardi fra evasione e malaffare. Bisogna cercare i capitali esportati illegalmente all’estero firmando convenzioni con gli Stati, in primis la Svizzera. La povera e tartassata gente non può più da sola reggere le sorti di un Paese che scivola giorno dopo giorno nel baratro.
Stando alle analisi di Mediobanca sui mercati si starebbe diffondendo il timore che l’Italia non sarebbe più in grado di ripagare il proprio debito. Questo potrebbe indurre il Governo ad applicare una ristrutturazione economica “alla greca”, con l’Europa a dettare condizioni e tempi. Uno scenario questo, terrificante. Il debito italiano ha sfondato la soglia dei 2mila miliardi di Euro (2041 ad aprile 2013) e data la situazione economica, sarebbe destinato ancora a salire. Se non si recuperano risorse economiche, questa situazione obiettivamente non consente a nessun Governo, minimamente responsabile, di operare tagli alle imposte. Questa è purtroppo la cruda verità che dobbiamo imparare ad accettare.
Ahi voglia discutere di Imu e Iva. I soldi vanno presi laddove sono stati accumulati, anche illegalmente con l’evasione e il malaffare. Ogni giorno ascoltiamo fiumi di parole, ma non c’è più molto tempo. Servono soluzioni efficaci altrimenti sarà “default” con conseguenze politiche, economiche e soprattutto sociali imprevedibili.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it