Prosegue con un nuovo interessante appuntamento, la quarta edizione del festival di cinema e letteratura “Del racconto, il film”. Oggi, lunedì 8 luglio, alle ore 20 presso il Palazzo comunale di Toritto, il critico cinematografico Luigi Abiusi presenterà il suo libro Il film in cui nuoto è una febbre. L’autore discuterà di cinema e di registi fuori dagli sche(r)mi con Massimo Causo.
Seguirà la proiezione del film Io e te, diretto dal regista Premio Oscar Bernardo Bertolucci.
La pellicola narra di Lorenzo, dalla capigliatura cespugliosa e dagli occhi blu, adolescente alquanto asociale, narcisista e convinto di non aver bisogno degli altri. Fingendo di partire per una gita scolastica sulla neve, il ragazzo coglie l’occasione per star lontano da tutto e da tutti, rinchiudendosi in segreto, per una settimana, nella cantina dello stesso stabile in cui dimora. Qui, Lorenzo si crea un mondo tutto suo, fatto di fumetti, libri horror e musica. A irrompere, però, in questo spazio angusto e polveroso, è la sorellastra Olivia, di qualche anno più grande di lui e con problemi di dipendenza dall’eroina. I due, inizialmente, non si sopportano a vicenda ma, giorno dopo giorno, questa convivenza diventa un motivo di crescita e di confronto reciproco.
A quasi dieci anni da The dreamers, Bertolucci ritorna dietro la macchina da presa con un film intimistico e delicato che tratta dell’adolescenza, passaggio necessario all’età adulta. Il regista sceglie, come interpreti, i bravi e sconosciuti (finora!) Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco, valorizzando la loro espressività e la loro capacità di trasmettere emozioni, attraverso l’uso di pochi cambi d’inquadratura e di battute incalzanti che fanno trascorrere piacevolmente la visione del film.
A firmare la sceneggiatura e il romanzo omonimo da cui il film è tratto, è Niccolò Ammaniti che, dopo le trasposizioni di Io non ho paura e Come Dio comanda del regista Gabriele Salvatores, ha ispirato anche il grande Bertolucci.
Il regista, inoltre, si dimostra attento nelle scelte musicali: tra i brani presenti spicca Ragazzo solo, ragazza sola, versione italiana di Space Oddity di David Bowie, adattata da Mogol e cantata dallo stesso Duca Bianco.
Giovanni Boccuzzi