“Probabilmente è arrivato il momento di ripensare alla possibilità di scaricare in falda i reflui depurati anche al fine di ricaricare e rinforzare la stessa falda, soggetta in Puglia a fenomeni di stress e salinizzazione”. Lo sostiene il deputato pugliese del Partito democratico, Antonio Decaro, annunciando che è stato “approvato il progetto di legge sulle emergenze ambientali, che conferma la proroga al 31 dicembre di quest’anno, del termine per ultimare i lavori di adeguamento di alcuni impianti di depurazione pugliesi alla normativa europea”.
“Tale proroga – spiega – si è resa necessaria per consentire di ultimare i lavori rallentati dalle modifiche progettuali che si sono rese necessarie su molti depuratori, in seguito alla modifica legislativa che impediva lo scarico in falda e stabiliva quindi una diversa destinazione del recapito finale”. “Adesso, comunque – aggiunge il deputato Pd – occorre completare i lavori sui depuratori che ancora scaricano fuori tabella. Così come bisogna terminare i lavori sulle linee trattamento fanghi”.
“E’ necessario pero’ – prosegue – che per alcuni depuratori il Governo nazionale tenga conto delle particolari condizioni geomorfologiche della Puglia che, sostanzialmente, vede il mare come l’unico corpo idrico superficiale recettore. E che quindi autorizzi in deroga lo scarico in falda dei reflui depurati così come richiesto dalla Regione, con il supporto di studi scientifici, e anche dal servizio regionale di Tutela delle acque, dall’Arpa, dall’Autorità di Bacino e da numerose associazioni ambientaliste”.
“Infine – conclude Decaro – si potrebbe procedere speditamente costituendo una struttura regionale ad hoc per le autorizzazioni e le modifiche progettuali necessarie, per rendere compatibili i recapiti finali con gli aspetti legati alla valenza paesaggistica dei nostri territori”.
OK l’ultimo capoverso,necessita con urgenza una struttura regionale composta dai tecnici qualificati degli assessorati interessati per competenza che già nella fase progettuale possono suggerire le soluzioni più appropriate alla risoluzione dei problemi inerenti i progetti di costruzioni di reti idriche, fognanti e di depurazione ed i susseguenti lavori. Mi auguro che questo avvenga nel più breve tempo possibile, altrimenti i lavori non partiranno mai, i fondi europei saranno annullati. Mi chiedo, ma chi non è impiegato in un istituzione, chi non percepisce pensione, chi deve vivere con il lavoro manuale può mai sopportare tutta questa sonnolenza stipendiata.