Domani, venerdì 10 novembre, a partire dalle ore 14.30, nell’istituto penitenziario minorile “N. Fornelli”, l’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano assisterà alla performance finale dei ragazzi che hanno partecipato al ciclo di incontri “La biblioteca umana” nell’ambito della decima edizione di Caffè Ristretto, il laboratorio tematico e caffè letterario per detenuti della casa circondariale “F. Rucci” e dell’istituto penitenziario minorile “N. Fornelli” di Bari a cura di Teresa Petruzzelli e Mariangela Taccogna.
Durante la performance, basata interamente sui testi scritti dagli stessi ragazzi, rielaborati in forma poetica con la regia della scrittrice e direttrice artistica Teresa Petruzzelli e il coordinamento della professoressa Mariangela Taccogna, il pubblico interagirà con i ragazzi detenuti, diventando parte della stessa performance.
“Caffè Ristretto è tante cose – commenta Paola Romano -: è un laboratorio tematico e un caffè letterario per i detenuti, adulti e minori, delle carceri di Bari, ma prima ancora è un progetto che da dieci anni porta luce e cultura in quelle stanze, dove a volte ci sono solo smarrimento e rabbia.
È un’iniziativa importante di riscatto e generosità che ha un valore unico nella programmazione culturale cittadina. Anche quest’anno sosteniamo questo progetto, in collaborazione con il CPIA-1 di Bari, perché ci crediamo e perché pensiamo che sia una grande occasione di crescita e di incontro fra i detenuti e i professionisti del mondo della cultura e dello spettacolo.
Voglio ringraziare le artefici di Caffè Ristretto, la direttrice artistica e organizzatrice Teresa Petruzzelli e la coordinatrice del progetto Mariangela Taccogna, insieme alla direzione carceraria degli istituti, i detenuti, gli artisti e tutti coloro che animano la comunità che si muove e cresce grazie a un progetto che da dieci anni ci rende una città migliore”.
Caffè Ristretto, il caffè letterario nel carcere di Bari, è stata una delle prime esperienze del genere a livello nazionale. Finanziato anche quest’anno dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Bari in collaborazione con il CPIA 1 di Bari, prevede un percorso di scrittura autobiografica da parte della popolazione carceraria a cui sono state proposte tematiche di interesse sociale, ambientale e artistico. L’idea che è alla base di Caffè Ristretto è che istruzione e cultura possono cambiare la vita. Anche in carcere. Soprattutto in carcere. Caffè Ristretto vuole essere dunque un intervento educativo strutturato, coordinato e coerente per un percorso di osmosi culturale e artistica tra il dentro e il fuori. Un’agorà aperta al confronto, diretto e attivo, su tematiche urgenti e rilevanti per il futuro.