“Com’è dolce stare davanti al Crocifisso, semplicemente rimanere sotto lo sguardo pieno d’amore del Signore! (EG 264)” è il tweet che papa Bergoglio ha lanciato alla vigilia della Domenica delle Palme.
Con la Domenica della Passione del Signore, tradizionalmente chiamata “delle Palme”, si ricordano e si celebrano gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù, con i tormenti interiori, le sofferenze fisiche, il Calvario, la passione, la morte e la sua Risurrezione.
Gesù Cristo, secondo la profezia di Zaccaria (9,9) “Dite alla figlia di Sion; ecco il tuo re viene a te mite, seduto su un’asina, con un puledro figlio di bestia da soma”, entrò a Gerusalemme, mentre la folla gli veniva incontro con rami di palma nelle mani. Un’antica antifona gregoriana canta: Pueri Hebraeorum portantes ramos olivarum obviaverunt Domino (“I bambini degli ebrei andarono incontro al Signore portando rami d’ulivo”).
Il Messale Romano ci ricorda che: ” La strada che Gesù intraprende per salvare si pone in contrasto con ogni più ragionevole attesa perché egli sceglie non la forza e la ricchezza, ma la debolezza e la povertà”. Il vertice di questa Liturgia è la lettura della Passione, quest’anno è proposta quella del Vangelo secondo Matteo, a cui va rivolta tutta l’attenzione dei fedeli. In questa liturgia il vero segno non sono i ramoscelli di ulivo benedetti, ai quali la Chiesa non riconosce alcun potere taumaturgico o di talismano contro eventuali disgrazie, quanto la processione in sé. Essa infatti oltre a ricordare un fatto accaduto nel passato, è un’esplicita professione di fede che dice che la croce e la morte di Cristo sono la sua vittoria. Questo è evidenziato anche dai paramenti liturgici che in questa domenica sono di colore rosso: il Martire muore ma dalla sua morte scaturisce la Vittoria che salva il mondo. La regalità di Cristo, infatti, si manifesterà in maniera sconcertante sulla croce. La celebrazione è una “profezia della passione e del trionfo del Signore”, è da intendersi, dunque, come una strada che porta il Cristo dalla croce fino alla gloria. Una strada che anche la Chiesa vuole percorrere nella fede della vittoria definitiva.
In questa Domenica Papa Francesco presiede in Piazza San Pietro la processione, la Messa e la preghiera mariana dell’Angelus. Oggi si celebra anche la 29.ma Giornata della Gioventù. Il Pontefice ha utilizzato un pastorale in legno di olivo fatto dai detenuti del carcere di Sanremo, che termina in alto con la croce e porta anche lo stemma del Papa. Gli ulivi e i fiori che ornano Piazza San Pietro provengono dalla Puglia. Durante la preghiera dei fedeli c’è un’intenzione in francese per “i perseguitati a causa della fede”, affinché il “sacrificio d’amore” del Signore “sostenga la fedeltà e la mitezza dei cristiani” durante la prova.
Maria Raspatelli