Prima il comizio al quartiere Libertà per un appuntamento politico insieme con i rappresentanti locali del Carroccio; poi la visita istituzionale tra i padiglioni della Fiera del Levante. Ed è qui che il ministro dell’Interno detta l’agenda del governo. Sui migranti: “I dati aggiornati ci dicono che l’anno scorso di questi tempi ne erano sbarcati già più di 100mila, quest’anno che abbiamo fatto capire che la musica è cambiata, siamo fermi a 20mila, 80 mila persone in meno da mantenere in giro per la Puglia e per l’Italia”. Sul fisco: “Le partite Iva sono quelle da cui partiremo per l’abbassamento delle tasse”. “Stiamo lavorando a una manovra economica per far pagare meno tasse agli italiani già dall’anno prossimo e poi per mettere mano alla legge Fornero, creando spazi di lavoro per tanti giovani. Stiamo lavorando di testa, di cuore e di numeri.
A introdurre il ministro, nella sua prima tappa barese, nel quartiere Libertà, è stato il segretario regionale della Lega, Andrea Caroppo. “Tiriamo fuori dalla polvere i problemi sepolti dal sindaco Decaro e dal governatore Emiliano”, ha esordito Caroppo davanti a un centinaio di persone riunite nel circolo “Riprendiamoci il futuro” di via Nicolai. Era stato proprio il movimento guidato da Luigi Cipriani a invitare Salvini a Bari dopo una raccolta firme per cacciare dal rione Libertà gli immigrati irregolari. “Il quartiere è stato ridotto a un ghetto, l’amministrazione comunale è assente – ha detto Cipriani, responsabile del Movimento ‘Riprendiamoci il futurò – se qualcuno ci tiene tanto a questi immigrati se li portasse a casa sua, perché noi qui non li vogliamo: sono distruttori, hanno distrutto un quartiere che era il fiore all’occhiello della città”.
“Il solo fatto di arrivare ha risolto alcuni problemi perché hanno pulito alcuni giardini e strade che non pulivano mai – ha esordito il ministro – se tanto basta, vengo ogni settimana. Il primo impegno che abbiamo studiato al ministero è che entro la fine dell’anno arriveranno a Bari decine di nuovi agenti delle forze dell’ordine a controllare il territorio. I criminali non hanno nazionalità o colore della pelle diverso: voglio cacciare tutti gli spacciatori gialli, bianchi, verdi, neri dal primo all’ultimo. Voglio cacciare fuori papponi e sfruttatori della prostituzione. Gli unici razzisti che conosco sono alcuni politici di sinistra che hanno trasformato Bari e l’Italia in un campo profughi: razzisti nei confronti degli italiani. Per clandestini e delinquenti la pacchia è finita. Se hai ottenuto la cittadinanza italiana e commetti un reato, faremo il possibile per rispedirti a casa tua”. Nessun ulteriore discorso rispetto a quello fatto questa mattina al rione Libertà, in cui ha ribadito che il primo impegno è che entro la fine dell’anno arriveranno decine di uomini e donne delle forze dell’ordine. «Voglio cacciare da questa città tutti gli spacciatori, di tutti i colori, gli sfruttatori dell’immigrazione clandestina, i papponi. Cittadini del Libertà, voi non dovete giustificarvi: gli unici razzisti che conosco sono i politici che hanno trasformato Bari in un campo profughi, il sindaco, il governatore, a prescindere dai colori politici». Ribadisce poi che se la città funziona, dipende molto dai quartieri esterni. Chiude senza promettere miracoli, “senza regalare 80 euro a chi passeggia per strada”, con i dati sull’immigrazione, calati rispetto allo scorso anno.
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