Il personaggio di Dracula avvolto tra storia e leggenda è stato raccontato mercoledì alla libreria Laterza. Ne ha parlato il prof. Vito Bianchi,autore di “Dracula. Una storia vera” (ed. Cortina Raffaello).
Il famosissimo vampiro dal lungo mantello e i canini affilati, che nell’ immaginario collettivo indietreggia di fronte una croce, è l’ esito della diffamazione (prima diffamazione per mezzo stampa- scherza lo scrittore) di una persona realmente esistita: Vlad III, principe di Valacchia.
Ma le differenze tra il mito e l’uomo sono tante. Vlad III non temeva la croce: la innalzava!
Era, anzi, uno dei più fedeli crociati di papa Pio II, nel XV secolo.
Il suo soprannome era Draculea, figlio di Dracula, dal nome dell’ ordine dei Dragoni, cui il padre di Vlad apperteneva.
A mettergli i bastoni fra le ruote e farlo passare nella storia come il sanguinario, “L’ impalatore” ( soprannome che deriva dalla cruenta abitudine del principe di castigare i suoi nemici trapassandoli con un palo), fu il re d’ Ungheria Mattia Corvino; questi veniva ostacolato nei suoi accordi di non belligeranza con i musulmani, guidati da Maometto il Conquistatore, proprio dal grande difensore del Cristianesimo. Forse l’ unico, vista l’ indifferenza degli altri sovrani d’ “Europa” agli appelli di difesa lanciati da Pio II.
Vlad fu imprigionato da Mattia Corvino per tredici anni e, per giustificare il suo sequestro, si diffusero libretti con la descrizione delle efferratezze compiute dal principe.
Un personaggio interessante, torbido ma anche amante del suo popolo, che difese dal pericolo di supremazia sassone. Tanto che oggi in Romania Vlad III è un eroe nazionale.
Ma quando questa storia si confonde con la leggenda?
Bisogna aspettare il XIX secolo- il secolo in cui la figura del vampiro va di moda- per vedere il nostro…eroe o antieroe secondo i punti di vista, trasformato in essere sovrannaturale.
Già, perchè nel 1897 Abram Stoker decise di dare un tocco di veridicità alla storia già diffusa del nottambulo succhiasangue: nasce- prima in versione letteraria, poi in trasposizione teatrale e cinematografica- il mito di Dracula. Così come lo conosciamo noi.
Portato all’ apice del successo dall’ attore ungherese Bela Lugosi, il quale- racconta Bianchi- al di là dell’ operazione pubblicitaria, era arrivato ad identificarsi nel personaggio tanto credere di esserne la reincarnazione, e presentarsi in pubblico adagiato in una bara!
Altre versioni ed altri personaggi si susseguono. Importante quella di Francis Ford Coppola del ’92, che si apre con il richiamo storico alle crociate.
L’ incontro si è concluso sulla frase attribuita da Coppola a Dracula, rivolto alla sua bella: “Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti”.
Frase romantica, bellissima,che rende l’ umanità del personaggio…quell’ umanità che negli “oceani del tempo”, ha ceduto il posto ad un mito suggestivo, che ancora oggi affascina grandi e piccini.
Claudia Morelli