Meraviglioso! Il mondo intero si è commosso e intenerito al sorriso del nuovo Papa. Eravamo tutti assiepati davanti alla TV, in silenzio, a respirare l’ottimismo che emanava lo sguardo amorevole di un uomo come noi. Poche e semplici parole hanno riacceso la speranza nei cuori di noi “poveri cristi” che ogni giorno, abbracciando la nostra croce, combattiamo e sopportiamo le sofferenze che questo mondo ci procura.
E’ stato come spalmare un unguento miracoloso sulle tante ferite che la società contemporanea ha prodotto, lacerando le carni della nostra un’umanità sofferente.
Le crisi, prima su tutte quella dei valori, hanno reso aride, tristi e a volte disperate le nostre vite. Da troppo tempo brancoliamo nel buio di una notte che sembra non finire mai.
E poi arriva lui, il primo raggio di sole di un nuovo giorno, un altro uomo venuto da lontano, da molto lontano che è riuscito a guardare ognuno di noi negli occhi e mettere in fondo al nostro cuore un seme di speranza. Qualcosa può ancora cambiare! Deve cambiare, perché al centro del mondo c’è sempre lui, un essere fragile, ma meraviglioso e prezioso: l’uomo, con le sue eterne contraddizioni e sempre nuove paure.
Papa Francesco ci ha detto che dobbiamo ripartire dall’uomo e dalle relazioni fra gli uomini costruendo una nuova fratellanza, tutti insieme, vescovi e popolo.
Ieri sera la Chiesa, quella tanto bistrattata e vituperata Chiesa, ha dato al mondo una grande lezione di vita: ripartire dai poveri e dai loro bisogni. Un monito, quello del Papa, che sia pure con dolcezza, sarà riecheggiato energicamente nelle coscienze di chi, invece, pur avendo il potere di cambiare le cose si ostina ad anteporre i propri interessi a quelli degli altri, spessissimo dei poveri.
Una nuova fratellanza! Questo esigono i tempi e questo sarà l’impegno della Chiesa che ieri ha giurato fedeltà a Dio e agli uomini.
E’ bastato un sorriso… un semplice sguardo per abbracciare le paure delle donne e degli uomini di buona volontà.
La Chiesa ha iniziato un nuovo corso e la notizia del nuovo Papa ha oscurato le beghe mondane della politica di casa nostra. Ora i tempi possono ritenersi maturi affinché anche la politica compia una vera e propria metanoia: quell’indispensabile processo di conversione intellettuale, morale ed esistenziale che dia finalmente al nostro Paese tutti gli strumenti adeguati per sconfiggere gli egoismi, il malaffare, le disparità sociali e riportare il sorriso sui volti degli italiani.
Un nuovo corso della Storia è possibile. Noi ci crediamo.
Antonio Curci