Sono trascorsi quasi quaranta giorni e di nuovo Governo almeno per ora non se ne parla e viste le ultime iniziative messe in atto dal Presidente della Repubblica, è quasi certo che si ritornerà al voto, a meno che Mosè Grillo temendo un crollo di voti, non decida di fare marcia in dietro e recuperare un rapporto di collaborazione magari anche con il PD. In questo momento l’Italia, al punto in cui è stata ridotta, di tutto avrebbe bisogno, tranne che di una nuova dispendiosa campagna elettorale che nella sostanza cambierebbe poco.
Allora basta con le manfrine, le piazzate, gli atteggiamenti di ingenua arroganza di giovani inesperti proiettati nelle Camere alte senza avere mai avuto esperienze e senza conoscere cosa si nasconde la consorteria dei pupari e dei pupi.
Quanti dei nuovi eletti hanno dato uno sguardo al regolamento delle camere, ad imparare come si imposta una interrogazione oppure una interpellanza, visto che sono li in vacanza politica pagata da coloro che hanno sempre criticato, La tanto vituperata casta oggi è rappresentata proprio da loro e stanno godendo come i loro predecessori delle comodità e degli agi delle loro remunerazioni che immagino avranno già in parte percepito. Se Grillo insisterà con le sue performances ed i suoi veleni potrebbe essere la causa dello scioglimento delle Camere subito dopo la elezione del nuovo Presidente della Repubblica che per il bene dell’Italia mi auguro che non venga individuato tra coloro che abbiamo visto nelle foto di circostanza.
I grillini si mostrino leoni e non pecore, chiedano di essere ascoltati e che le decisioni siano frutto di dibattiti interni al movimento e che le decisioni siano collegiali. Ci auguriamo tutti che prevalga il buon senso, ma se non cambia la musica, questi sono gli orchestrali che dovranno salvare l’Italia? Nel prossimo autunno ci sarà un altro turno elettorale per comuni e regioni che interesseranno circa 10 milioni di elettori e si voterà anche per le provincie che dovrebbero essere abolite senza che si siano fatte le riforme, per cui signori parlamentari e senatori, non è più tempo di scherzare!
Lucio Marengo