La moda è bella, interessante, appassionante, contagiosa, eccentrica, divertente e travolgente. Alt! A volte è talmente tanto travolgente da travolgere in modo troppo travolgente ogni forma e sotto forma di personalità. E scusate i giochi di parole. Passeggiare per strada è diventato come vagare inermi all’interno di una foresta: ci sono numerosi alberi, tutti simili fra di loro ma ognuno con una storia e una natura differenti. Ve li ricordate i giullari di corte o saltimbanchi che dir si voglia? Questi leggings a fasce un po’ esagerati, mi ricordano tanto loro. Per non parlare di tutte quelle borchie che, in maniera iperbolica, a volte, fanno anche un po’ paura poiché temo di esserne punta inaspettatamente, durante un momento di acuta distrazione. E la frangia? La meravigliosa capigliatura che si diffuse negli anni ’60 in tutto il mondo, è tornata alla riscossa più potente di un tempo e pare inarrestabile. Audrey Hepburn, Brigitte Bardot, Rihanna, Carla Bruni, Lilly Allen, Beyonce, Monica Bellucci, Jennifer Lopez, Claudia Schiffer (e la lista sarebbe ancora lunga) sono meravigliose icone di bellezza e portamento della capigliatura più in voga del momento. Ma, trovarsi circondati da un esercito di pessime imitazioni di Raffaella Carrà, è un po’ inquietante.
La moda dovrebbe interrompere il consueto, creare e architettare un mondo variegato. Ma variegato davvero. Non consentite ad una frangia troppo lunga di coprire la vostra personalità. Ovviamente, non lo autorizzate neppure a strani bulloni dorati e a strambe calze da “carcerato”. Lo stile è l’immagine della personalità, scriveva Edward Gibbon. Allora, sfoderatela, in ogni macabra forma, negli abiti, nel colore dei capelli, nelle scarpe che indossate. E ancora: nelle parole che pronunciate, in ciò che osservate e, in particolare, in cosa decidete di amare. Almeno saprete di essere voi e, in quanto tali, unicamente unici (scusate di nuovo il gioco di parole).
Samanta Zagaria