Chi poteva immaginare che in seguito ad un ricovero per meningite nel 2008 il neurochirurgo americano Eben Alexander avrebbe avuto un’esperienza così forte e significativa per la sua vita!
Dopo essere entrato in uno stato vegetativo ed esserne uscito con successo, il suo modo di vivere è cambiato. Perchè?
Durante quelle ore in cui è stato in coma, Alexander ha viaggiato in un mondo, da lui definito “dimensione più alta”, popolato da angeli,nuvole,pace e serenità.
I casi come questi ci lasciano senza parole e spesso ci si chiede se si tratti di verità o menzogna. Molti sono i dubbi e le dichiarazioni di chi ha vissuto esperienze simili, sicuramente, si tratta di un evento che testimonia ancora una volta la veridicità sulla fenomenologia delle esperienze “pre-morte”.
Che tipo di ambientazione aveva il luogo descritto da Alexander?
un posto molto simile al Paradiso, un “luogo pieno di nuvole”, in cui una donna “bellissima, con gli occhi azzurri”,lo accoglieva e gli trasmetteva un amore incondizionato, una sorta di entità spirituale,il tutto accadeva mentre “volavano su ali di farfalla”.
In quegli attimi, il suo cervello a livello scientifico non comunicava attività, e il suo corpo era privo di conoscenza,non rispondeva agli stimoli.Forse esiste la necessita di teorizzare un’altra forma di coscienza, magari di tipo spirituale?
Il lavoro di Alexander Eben è ad Harvard, il suo curriculum accademico è importante, come neurochirurgo non ha mai creduto a storie come la sua, essendo uomo di scienza, eppure è successo:dal non essere cattolico e nel non credere nella vita eterna ha sperimentato “qualcosa di così profondo”, da fargli riconsiderare le esperienze NDE (Near Death Experience)in chiave scientifica.
Alexander ha scritto un libro sulla sua storia, questo libro vende e magari potrà aiutare a fare più luce, terrena, sul complesso fenomeno delle Nde.
Forza Alexander!
Fabia Tonazzi
I CASI SEMPRE PIU’ FREQUENTI E DOCUMENTATI DI ESPERIENZE “IN ARTICULO MORTIS” IMPONGONO INTERROGATIVI ENORMI. LE “N.D.E.” PERMETTONO DI NON ESCLUDERE LA POSSIBILITA’ DI UNA SOPRAVVIVENZA DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE ALLA MORTE DEL CORPO FISICO. POSSIBILITA’ SCIENTIFICAMENTE VALUTABILE.