I dati sono di ieri sera: Brindisi 49.5%, Trani 56.4%, Taranto 42%, Lecce 53.8%. alle 22 di ieri sera i dati sugli elettori alle urne segnavano un 51%, sei punti percentuali in meno rispetto alla consultazione precedente in regione (57.3%).
Sarà che ormai si guarda alla politica con sfiducia, disincanto o sospetto. Sarà che la politica stessa è incapace di riformarsi. Oppure si può dare la colpa al sole di questi ultimi giorni che ha tenuto i cittadini lontani dalle urne, indirizzandoli invece verso le spiagge. Ma tant’è: gli elettori non hanno preso d’assalto i seggi.
Affluenza in calo a Brindisi, Lecce e Taranto.
Unica eccezione: Trani, che ieri registrava l’affluenza più alta di tutto il Mezzogiorno: 16.6%, che a sera è diventato 56.4%.
Forze politiche e candidati sperano in una ripresa in mattinata. In media, l’appuntamento con le urne si è svolto in modo pacifico. Solo a Lecce, Antonio Capone, candidato sindato della lista civica “Verso Lecce” ha segnalato alle autorità un comportamento scorretto dei suoi oppositori politici. Secondo il candidato, questi avrebbero fatto partire migliaia di sms per chiedere il voto.
A Brindisi, invece, è polemica per il divieto di accesso a reporter e giornalisti all’interno del seggio istituito nell’istituto scolastico “Salvemini”, in viale della Libertà, quando si è recato a votare l’aspirante sindaco Riccardo Rossi, candidato per la lista civica “Brindisi Bene Comune”. Cameramen e inviati sono stati tenuti a rispettare una distanza di almeno 200 m dal plesso scolastico e a consegnare i propri documenti di riconoscimento ai carabinieri, documenti che sono stati restituiti solo dopo 40 minuti. Alle emittenti però non è stato impedito di riprendere e fotografare gli altri candidati sindaco al momento del voto.
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Chiara De Gennaro