La lettera piena di malinconia scritta da Francesco Schittulli per significare la sua decisione a rinunciare alla candidatura a sindaco di Bari per conto del PDL (che non è stata mai formalizzata) per la continua indecisione di Raffaele Fitto che è l’unica mente pensante in sede locale, ma che in questo momento è particolarmente impegnato in altri problemi nazionali molto più importanti per gli sviluppi che potrebbero avere in questi giorni. Noi siamo convinti che la decisione a sorpresa del professore per come ci è apparso rammaricato nelle interviste deve essere stata frutto di uno stato d’animo conseguente ad una opposizione interna di conflittualità con gli altri aspiranti candidati che oltre tutto non avrebbero possibilità alcuna di essere eletti. Siamo alle solite, ci dispiace dirlo, ma il centro destra rischia un altro flop come quello della batosta che Emiliano inferse a Simeone Di Cagno Abbrescia nella seconda consigliatura. Non si può inventare un candidato all’ultimo momento, soprattutto quando non si è prodotto nulla, quando non si è stati ne opposizione ne minoranza visto che in questi anni passati abbiamo faticato a distinguere maggioranza e opposizione in consiglio comunale di Bari. L’autocandidatura di Domenico di Paola è stata avvertita come pericolosa per il centro sinistra anche dal furbetto Michele Emiliano che ha cercato di sparigliare le carte suggerendo a Vendola di sostenere l’ex presidente di ADP spiazzando De Caro, che da anni è sempre stato indicato da tutti come il naturale successore di Emiliano alla guida del comune di Bari. Discrete secondo i nostri sondaggi telefonici la posizione del Sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, migliore quella di Massimo Cassano. Forse Fitto dà poco peso a Bari, ma lo ripeto ancora che il rischio flop c’è tutto e le responsabilità sono politiche, sono dei responsabili del PDL a livello regionale, provinciale e locale.
Lucio Marengo