Un pò di tempo fa, trascorrendo una piacevole serata presso il locale “Il Duca” a Giovinazzo (BA), mi è capitato di osservare, sul bancone di ingresso, la presenza di tante bottigliette di olio aromatizzato che hanno suscitato il mio interesse. Andando recentemente a Campomarino di Maruggio (TA) sono stata nuovamente attirata, entrando in un negozio, da una fila ordinata ed elegante di oli di oliva aromatizzati ai gusti più disparati come timo, rosmarino, limone, arancia, funghi porcini. Ho voluto quindi trovare notizie su questa particolare categoria di oli. Si tratta di un settore abbastanza nuovo che sembra essere molto apprezzato soprattutto all’estero ma che manca ancora di una legislazione specifica. Uno dei primi oli aromatizzati comparsi sul mercato è stato quello al peperoncino. Molta attenzione deve essere rivolta soprattutto alla qualità igienico-sanitaria dei prodotti (verdure, erbe, spezie, agrumi) che vengono impiegati per conferire all’olio il suo aroma tipico. È infatti necessario condurre frequenti analisi chimiche e microbiologiche per valutare la presenza di batteri patogeni o inquinanti ambientali. Sono quindi previste delle procedure di sanitizzazione (sulle componenti che verranno a contatto con l’olio) basate, ad esempio, sull’uso delle microonde o del vapore. Successivamente, per l’ottenimento del prodotto finito, le tecnologie industriali più usate sono generalmente la macerazione o la percolazione. Per ottenere l’aroma desiderato, al posto del prodotto naturale, possono essere anche utilizzate delle essenze ottenute con una sintesi chimica (aromi sintetici) che conferiscono all’olio un sapore piatto ma che portano certamente ad un abbattimento dei costi produttivi. Sembra però che in Italia ci sia ancora molta diffidenza nei confronti di questi oli, rispetto all’olio di oliva puro. L’olio da aromatizzare può essere infatti un extra-vergine, un semplice olio di oliva ma anche un olio di semi o una miscela di oli. Per un paese come l’Italia che ha come prodotto di punta della propria gastronomia l’olio extravergine di oliva con il suo sapore ricco ed intenso, questa diffidenza trova decisamente una fondatezza.
Cristina De Ceglie