Immaginiamo di percorrere la Puglia in lungo e in largo, a piedi, dimenticandoci l’uso di auto, macchine, motorini.
Siamo in un altro tempo storico, in un’altra dimensione, il mondo della “pizzica” emblema della cultura popolare salentina, l’area più meridionale della Puglia.
Siamo nella provincia di Lecce, siamo in provincia di Taranto, siamo a Brindisi. Stiamo visitando queste località e ci stiamo chiedendo cosa le rende simili, cosa le unisce, cosa le divide.
Lungo il nostro percorso scopriamo che la pizzica è una tradizione che unisce: in origine apparteneva ad un’area più estesa dell’Italia meridionale, corrispondente all’intera regione Puglia ed alla parte più orientale della Basilicata, nella bassa Campania, precisamente nel Cilento, e in alcune zone della Sicilia.
Veniva chiamata “pizzica pizzica”.
Oggi, nella cosidetta “età moderna” la pizzica è stata inserita nella grande famiglia delle tarantelle (ma molto più antica di essa). Sono diverse le versioni che spiegano la nascita della pizzica, c’è chi afferma che fosse una pratica relativa al culto ed alla venerazione del dio Dioniso. Pare che durante i festeggiamenti in onore del dio Dioniso, le popolazioni si lasciavano andare pubblicamente a comportamenti poco decorosi, aiutati dal vino (Dioniso a Roma era identificato appunto con Bacco) e da questi balli.
Secondo una versione successiva, la nascita della pizzica tende a collocarne le origini in Grecia, dove Arakne è inviata da Zeus sulla terra sotto forma di tarantola per vendicare il torto subito, e infine una terza versione che attribuisce la nascita della pizzica al morso delle tarante, per il quale essa sembrava essere l’unica cura.
Tappe obbligate per vivere il sensuale mondo della pizzica sono sicuramente le masserie della provincia di Taranto come la Masseria La Pizzica a Crispiano, C.da Pizzica, n° 38 club del ballo nonchè ristorante tipico, Masseria Monti di Basile, masseria del ‘700 particolarmente suggestiva che consente di dominare tutto il Golfo di Taranto e nelle giornate nitide si intravede la Calabria, il tutto dal complesso masserizio (trulli)la Masseria Triglie: Costruzione edificata a corte chiusa, priva di fortificazioni, nella prima metà del XVII secolo, con successivi ampliamenti e ristrutturazioni. Sorge in uno dei luoghi più ricchi di storia locale, a pochi passi dall’acquedotto del Triglio (che sin dal II sec. a.C. approvvigionava Taranto con purissima acqua) e dal tempio preistorico di Artemide Trigliantina, masserie di Scorcola, Ingegna e Aucchiaro.
Masseria Russoli: un’antica Masseria immersa tra gli arbusti di corbezzolo. Nella zona di Martina Franca questi frutti son chiamati ‘russoli’, da cui il nome della Masseria, una tipica costruzione rurale della Valle d’Itria. Masseria Russoli risale al XVIII secolo, è un edificio rinforzato da garitte laterali ed è circondato da trulli. L’intera struttura è proprietà della Regione Puglia ed ospita il ‘Centro per la conservazione del patrimonio genetico dell’asino di Martina Franca’ , gestito dal Corpo Forestale dello Stato. Il ‘morello’, detto così per il suo mantello scuro, è una razza asinina derivata da quella catalana, probabilmente arrivata grazie alla presenza nel territorio della Valle d’Itria dei duchi Caracciolo o Acquaviva legati agli Aragonesi. Il Corpo Forestale dello Stato custodisce il ‘morello’ per impedirne l’estinzione, in quanto razza asinina unica, presente solo a Martina Franca.
Masserie Le Pianelle: Azienda Agricola Masseria Le Pianelle produce, prodotti caseari, salumi e carni. Si trova nel cuore del Bosco Pianelle. I più celebri briganti della Puglia meridionale elessero proprio l’impenetrabile Bosco Pianelle, con le grotte che si trovano nel suo contesto, a loro rifugio. Il brigantaggio ha costituito nel corso dei secoli un fenomeno di eversione sociale, endemico nel territorio di Martina, come per altre aree del Mezzogiorno.
Per maggiori informazioni: http://www.masserialapizzica.com/index.php?option=com_content&view=article&id=36&Itemid=18
Fabia Tonazzi