Lo andiamo dicendo da molto, e riceviamo tantissimi consensi: la misura è colma e la corda ormai tesissima rischia di spezzarsi. Quello che è accaduto in Veneto è un segnale importante da non sottovalutare visto che il risultato del referendum via internet, ha visto la partecipazione di circa 2 milioni trecentosessantamila votanti, il 90% circa, cioè 2.1o2.000 hanno espresso parere favorevole alla indipendenza della regione. Le cause sono note da tempo e si riferiscono al tartassamento continuo, alla crisi economica dovuta agli sperperi del pubblico denaro, alla mancanza di volontà di approdare alle riforme sempre promesse. Insomma una parte consistente degli italiani, sia pure in maniera consultiva, ha detto basta e la insofferenza è palpabile e pericolosa. Per il bene dell’Italia ci auguriamo che questo Governo che, innanzitutto sopravviva e riesca ad attuare le riforme necessarie, per evitare che sull’esempio del Veneto, altre regioni comincino a mostrare i segni del malessere e scatenare quell’anarchia della quale abbiamo ampiamente parlato. Il Governo centrale però da solo non può farcela ed ha bisogno della collaborazione dei governi regionali perchè solo con un’azione sinergica è possibile recuperare la speranza di milioni di italiani alle prese quotidiane con la sanità che non funziona,con la mancanza di sicurezza, con una burocrazia insopportabile. Ognuno faccia la propria parte e non aspetti le soluzioni altrui, considerando che dividere oggi è diventato più facile che aggregare e le condizioni di vita favoriscono i tentativi libertari come quello del veneto che sono un segnale importante e che comunque non va sottovalutato.
PT: Marengo