Il mare pugliese non gode di ottima salute. Questo il risultato dei dati del monitoraggio di Goletta Verde di Legambiente resi noti ieri nella sede regionale dell’associazione a Bari. Su 20 punti in cui erano stati effettuati i controlli, 13 sono risultati fuori legge e tra questi 10 sono stati dichiarati “fortemente inquinati”.
L’emergenza parte, ancora una volta, dai depuratori vecchi o mal funzionanti. Registrati anche casi di scarichi illegali ed abusivi sopratutto durante le ore notturne.
Si riconferma inquinato il lungomare Perotti di Bari. Nel brindisino tre i punti fortemente inquinati: Torre Testa, il canale Gianicola e la località Forcatella.
Condannate anche una parte delle acque di Torre Guaceto e le acque del tarantino in località Romanazzi e a Castellaneta Marina. Ma anche alla foce del fiume Lenne, a Marina di Pulsano e al canale dei Cupi la situazione non è delle migliori.
Bocciate anche le acque di Bisceglie (Torre Calderina) e il tratto della foce dell’Ofanto, specialmente Margherita di Savoia. Con valori di inquinamento “talmente alti da non poter essere qualificabili”, il tratto di costa nella zona lungomare (Piazza Chiarelli) a Trani.
Risultato? La Puglia con il 60% è la quartultima regione d’Italia per percentuale di popolazione servita da un efficiente servizio di depurazione. La Regione dovrebbe garantire le risorse necessarie per il controllo e un’adeguata copertura fognaria e depurativa.
Chiara De Gennaro