Beppe Grillo è diventato un eroe ed i suoi fans aumentano ed anche giustamente, visto che lo scenario della politica italiana è diventato talmente piatto, prevedibile, senza personaggi di riferimento perché emarginati da una classe dirigente che hanno trasformato la stessa politica ed i partiti in veri comitati d’affari.
Chi più chi meno, quasi tutti i partiti sono stati coinvolti in vicende vergognose di appropriazione di miliardi, di possibili connivenze, di investimenti; insomma ci si divide più per soldi che per divergenze di carattere organizzativo.
Troppi soldi ruotano intorno ai partiti, prima di tutto i miliardari rimborsi elettorali, utilizzati quasi sempre per scopi diversi.
La politica tace per convenienza anche sul finanziamento dei giornali, siano esse le testate che fanno riferimento a partiti esistenti oppure a quelli che non esistono più, alle cooperative di giornalisti, alle coop., ed alle fondazioni ed enti morali, quotidiani diffusi all’estero, a movimenti politici.
Il Secolo d’Italia, una volta organo del MSI, poi di Alleanza Nazionale, ha continuato ad avere finanziamenti pari a 2.952.000 ogni anno anche quando Alleanza Nazionale è scomparso come partito perché confluito nel PDL.
Cronache di Liberal 2.798.000, parliamo sempre di euro ovviamente; MRC LIBERAZIONE GIORNALE COMUNISTA 3.340.000; L’UNITA’ 6.377.000; LA PADANIA 3.896.000; AREA 1.012.000; IL MANIFESTO 3.745.000; BARISERA 1.215.000; RINASCITA 2.489.000; AVVENIRE 5.871.000; ITALIA OGGI 5.283.000.
Naturalmente l’elenco è molto lungo, ma stranamente mancano i contributi di Stato ai grandi quotidiani nazionali.
Non discutiamo se è giusto o no che i giornali ottengano contributi di Stato, ma visto che tutti scoprono caste vere o presunte tali, perché vengono omessi dagli sprechi e sperperi queste centinaia di milioni di euro?.
Lucio Marengo