Oggi Papa Francesco ha raggiunto il Quirinale per la prima visita ufficiale al presidente Giorgio Napolitano. Il Santo Padre era accompagnato da una delegazione di otto persone: il mons. Angelo Becciu, il mons. Dominique Mamberti, il card. Giuseppe Bertello, il card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il card. Agostino Vallini, il mons. Georg Gaenswein, il mons. Adriano Bernardini, il mons. Carlo Alberto Capella. All’incontro non ha potuto presenziare l’attuale Segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, poiché è ancora in stato di convalescenza dopo un’intervento chirurgico, ma sarà in Vaticano sabato prossimo. All’arrivo del Papa, Napolitano lo ha accolto con una stretta di mano nel cortile del Quirinale. Subito dopo al Pontefice sono stati resi gli onori da un picchetto militare, mentre la banda dell’Esercito suonava gli inni nazionali. Durante questo incontro, è stato lanciato un forte messaggio al popolo Italiano. Il presidente della Repubblica, Napolitano, ha affermato: “Noi che in Italia esercitiamo funzioni di rappresentanza e di guida nelle istituzioni politiche, siamo immersi in una faticosa quotidianità, dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravità dei problemi del Paese e stravolta da esasperazioni di parte in un clima avvelenato e destabilizzante. Quanto siamo lontani nel nostro Paese da quella ‘cultura dell’incontro’ che Ella ama evocare, da quella Sua invocazione ‘dialogo, dialogo, dialogo’!”.
Il Papa ha parlato di crisi economica: “Che fatica a essere superata”. “Tra gli effetti più dolorosi – ha proseguito il Santo Padre – c’è l’insufficiente disponibilità di lavoro”. “E necessario moltiplicare gli sforzi – ha esortato Papa Francesco – per alleviarne le conseguenze e per cogliere e irrobustire ogni segno di ripresa. Con rinnovata convinzione, la Chiesa, continua a promuovere l’impegno di tutti, singoli ed istituzioni, per il sostegno alla famiglia, che è il luogo primario in cui si forma e cresce l’essere umano, in cui si apprendono i valori e gli esempi che li rendono credibili. L’Italia “attingendo dal suo ricco patrimonio di valori civili e spirituali – dice Francesco – sappia nuovamente trovare la creatività e la concordia necessarie al suo armonioso sviluppo, a promuovere il bene comune e la dignità di ogni persona, e ad offrire nel consesso internazionale il suo contributo per la pace e la giustizia”.
Federica Cirillo