Dal 1996, i medici specialisti che operano all’interno del Servizio Sanitario Nazionale e che vogliono anche lavorare privatamente oltre il normale orario di lavoro, devono scegliere tra due modalità: la libera professione intramuraria o intramoenia, oppure la libera professione extramuraria o extramoenia.
Nella libera professione intramuraria, o intramoenia, il medico utilizza le strutture ospedaliere e gli ambulatori pubblici o privati-accreditati. L’onorario è deciso dal medico specialista e concordato con il direttore sanitario della Asl. Il medico gira una parte dei proventi alla Asl come rimborso per l’utilizzazione delle sue strutture. La prestazione viene eseguita fuori dall’orario di lavoro e viene prenotata dal cittadino presso la stessa Asl. Periodicamente sono effettuati dei controlli sulleliste d’attesa per assicurare il rispetto dei tempi medi, che dovranno essere stabiliti con provvedimenti della Regione.
Nella libera professione extramuraria, o extramoenia, il medico utilizza strutture o studi privati. L’intervallo minimo e massimo del suo onorario è stabilito dall’ordine professionale di appartenenza. In questo caso il medico, che non utilizza strutture pubbliche, non ha l’obbligo di “girare” parte del suo incasso alla Asl.
Sono a carico del cittadino che richiede una visita o un intervento medico in regime di intramoenia, utilizzando ad esempio le camere a pagamento, l’onorario del medico, le spese aggiuntive del servizio alberghiero per la camera, e una quota pari al 10% della tariffa standard dell’intervento, fissata dal Servizio Sanitario Nazionale a livello nazionale. La scelta del regime di extramoenia implica, invece, il pagamento a carico del cittadino di tutte le spese.
In entrambi i casi, i medici sono tenuti a rilasciare la ricevuta fiscaledell’importo ricevuto. Tale importo è in parte detraibile dall’annuale dichiarazione dei redditi.
Lucio Marengo – laltraverita@libero.it