Triggiano (BA). Le donne dei boss facevano la spesa al supermercato, pagando
alla cassa solo una minima parte. Scoperti 14 furti per un valore di 5.000
euro. Arrestati due uomini e due donne per estorsione, rapina e furto
aggravato.
I Carabinieri della Compagnia di Triggiano hanno eseguito 4 ordinanze di
custodia cautelare, di cui una in carcere e 3 agli arresti domiciliari, a
carico di due uomini e due donne triggianesi, S.C. trentasettenne,
pluripregiudicato, la di lui moglie U.T. di anni trentaquattro, D.D.
trentenne pluripregiudicato e F.G. di anni ventotto, ritenuti a vario
titolo responsabili dei reati di estorsione, rapina e furto aggravato.
I provvedimenti, emessi dal GIP del Tribunale di Bari, su proposta della
locale Procura della Repubblica che ha coordinato e diretto tutte le
indagini, scaturiscono dalle verifiche svolte dalla Stazione CC di
Triggiano, iniziate nell’autunno del 2017 e conclusesi lo scorso aprile, a
seguito della segnalazione da parte del direttore di un supermarket, che,
all’esito di un’attività d’inventario, aveva constatato consistenti ammanchi
di merce.
I militari dell’Arma accertavano quindi che gli ammanchi erano dovuti a
numerosissimi furti commessi da due donne del luogo, le quali giornalmente,
nell’effettuare la spesa quotidiana, rubavano consistenti quantitativi di
generi di prima necessità e casalinghi, occultandoli in capienti borse e
pagando alle casse solo pochi alimenti.
Un ulteriore approfondimento investigativo dimostrava, inoltre, che i
dipendenti del market evitavano di controllare le donne per paura di
ritorsioni e violenze, in quanto S.C. era un noto pluripregiudicato locale e
D.D. era a protezione di F.G., il cui marito era in carcere.
Veniva, infatti, verificato, che nel luglio 2015, il precedente direttore
commerciale, dopo aver controllato le signore e averle trovate in possesso
di articoli occultati nelle borse, veniva minacciato e malmenato all’interno
dello stesso esercizio commerciale, dal S.C. e D.D., omettendo in seguito,
per timore, di denunciare l’accaduto.
L’indagine ha permesso di attribuire alle due donne complessivamente.14
furti di generi alimentari commessi nel periodo settembre 2017 – gennaio
2018, per un ammanco di merce dal controvalore complessivo di circa 5.000
euro.
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