Le vendite al dettaglio continuano inesorabilmente a diminuire perché’ le famiglie italiane risparmiano praticamente su tutto anche sui farmaci -3% e sui giocattoli -4%. Pesa l’incertezza sulle misure di politica fiscale,iva e imu che non consentono agli italiani di poter programmare l’immediato futuro e quindi le spese”. Lo dichiara il coordinatore provinciale del MIR di Bari, Giuseppe Carulli. “Non deve quindi sorprendere la partecipazione massiccia, oltre 250, di imprenditori italiani che erano presenti all’incontro in Canton Ticino -prosegue- allo scopo di valutare l’opportunità’ di trasferire le proprie aziende dall’Italia in Svizzera e accolti a braccia aperte dal sindaco di Chiasso. Il trasferimento della sede all’estero non e’ un fenomeno nuovo.
Svizzera,Ungheria,Germania, Svezia, Tirolo Carinzia e tante altre, da noi considerate fino a qualche anno fa meno competitive rispetto al nostro mercato interno, attraggono per i loro vantaggi fiscali, certezza del diritto, meno burocrazia e infrastrutture idonee. Tutto questo incide sulla scelta degli imprenditori italiani di delocalizzare le proprie aziende non per una propria scelta imprenditoriale ma per necessita’. Si può’ essere campanilisti e patrioti finché’ si vuole, ma quando il tuo governo mette a rischio la tua sopravvivenza sei costretto assumere decisioni,seppur sofferte, di abbandonare la tua terra. Basti pensare come l’onere fiscale in Svizzere si attesta al 30,2%, l’Italia ha un carico fiscale complessivo DSL 68,3%. Non credo debba aggiungere altro. I conti pubblici continuano a peggiorare, le nostre aziende fuggono all’estero -conclude- perche’ costrette e i nostri attuali governanti continuano inesorabilmente ad alimentare un clima di tensione incertezza e instabilità’ nel nostro Paese”.
Giuseppe Carulli
Coordinatore provinciale mir Bari