La Direzione investigativa antimafia di Lecce ha confiscato, in via definitiva, beni mobili e immobili per un valore di 1,5 mln riconducibili a un 55enne di Monteroni di Lecce, assassinato con un colpo di pistola il 22 dicembre del 2010, già condannato per associazione di tipo mafioso per aver fatto parte, quale elemento di spicco, del clan Tornese della Sacra Corona Unita, egemone in Monteroni e nei territori limitrofi.
Il provvedimento di confisca definitiva è stato emesso dalla Prima Sezione Penale del Tribunale di Lecce a seguito della proposta di misura patrimoniale avanzata dal procuratore di Lecce, a conclusione delle indagini patrimoniali svolte dalla locale sezione operativa della Dia, che hanno accertato una manifesta sproporzione tra gli esigui redditi dichiarati da Vetrugno, e l’ingente patrimonio a lui riconducibile, costituito da un bar, due sale giochi, due abitazioni, due masserie, quattro ettari di terreni, 300 capi di bestiame.
Tra i beni confiscati figura anche una tigre bengalese allevata nella masseria di Vetrugno che, negli ambienti criminali, era noto anche con il soprannome di “Lucio della tigre”.
Gli uomini del Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato, a seguito di una comunicazione da parte della dirigente scolastica dell’Istituto Galilei Costa di Lecce, hanno sottoposto a sequestro oltre 70 esemplari di animali imbalsamati e parti di esemplari protetti.
Durante i lavori di riordino di aule e laboratori, la preside, aveva rilevato la presenza in un’aula non utilizzata da tempo, di numerosa fauna imbalsamata, preparati ossei e campioni biologici conservati in liquido.
Pertanto ha ritenuto opportuno allertare il Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato.
Gli agenti hanno constatato tra l’altro la presenza di un gigantesco teschio di capodoglio, un coccodrillo, un leone e rapaci di vario genere.
E poi teschi di felini e mammiferi, scheletri di cetacei e rettili, oltre ad esemplari con anomalie genetiche.
Grazie anche al supporto degli esperti del museo di Calimera (Le) gli investigatori hanno proceduto alla individuazione dei vari esemplari tutelati dalla normativa CITES.
La destinazione definitiva degli esemplari sequestrati sarà disposta dalla magistratura, in attesa l’Istituto scolastico potrà utilizzare quanto rinvenuto ai fini didattici.
Fonte: www.agi.it