Appuntamento ieri sera con la grande musica dell’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, diretta per l’occasione dal celebre direttore d’orchestra Marcello Rota. Delizioso il programma: la Sinfonia n. 104 in re maggiore “London” di Franz Joseph Haydn e la Sinfonia n. 8 in sol maggiore op. 88 di Antonin Dvorak.
La Sinfonia “London” si apre con un adagio, aulico, con un accordo all’unisono, seguito, come nella più nobile tradizione classica, da un inciso di marcia puntato. La n. 104 è stata scritta, come le precedenti undici, durante i due viaggi di Haydn a Londra, luogo in cui il musicista venne a contatto con un nuovo tipo di pubblico: non più quello delle corti, ma quello ben più esigente delle sale da concerto. Segue un movimento allegro che offre un deciso cambio di marcia all’introduzione ed esalta decisamente il pieno orchestrale.
E’ godibile l’esecuzione del’Orchestra della Provincia di Bari, magistralmente diretta dal maestro Rota, direttore di caratura internazionale che vanta un curriculum straordinario. Il secondo movimento, abbastanza ricorrente in Haydn, è un andante, in cui emerge tutto l’equilibrio formale del musicista. Il terzo tempo è un minuetto che esibisce uno degli arresti melodici tipici e per certi aspetti abbastanza temerari della partitura haydniana: un accordo staccato, nel registro acuto e sul tempo debole, lasciato in sospeso, sul finire dell’esposizione. L’ultimo atto è un Allegro spiritoso, con il quale Haydn ossequia la tradizione popolare inglese, in cui viene dato ampio risalto a un tema di danza ben sostenuto dal dialogo fra gli archi e i fiati.
La prima parte del concerto si chiude fra gli applausi di un pubblico sempre attento e competente, in cui finalmente si intravedono anche giovanissimi spettatori, segno che la grande tradizione musicale classica resta sempre attuale e non solo appannaggio di un pubblico colto e adulto.
Si riapre col primo movimento della sinfonia n. 8 di Antonin Dvorak, un allegro con brio, introdotto da una frase elegiaca in sol minore che rappresenta quasi un autoritratto di Dvoràk, compiaciuto egli stesso della sua opera appena finita. Basta questo antefatto per far emergere tutta la natura slava dell’autore, la sua memoria, i suoi sentimenti. Conclusa la premessa tutta l’orchestra esprime, attraverso un movimento allegro, la strada maestra dell’opera. Segue l’Adagio in do minore, una romanza in cui vengono espressi stati d’animo ricchi di espressioni sommesse, frasi dolci, quasi sussurrate in punta di labbra.
L’eccellente maestro Rota riesce a far esprimere bene l’Orchestra, suscitando quasi commozione in chi ascolta. Il terzo movimento è un Allegretto grazioso, un timido valzerino in sol minore, rotto giusto da qualche squillo di tromba. Segue uno dei movimenti più gradevoli dell’autore ceco: un incantevole trio, di una freschezza melodica di cui Dvorak può davvero andare fiero. Il finale, introdotto da uno squillo di tromba, si apre a un Allegro ma non troppo in cui viene ripresa l’idea portante di tutta la Sinfonia, che si conclude in tono decisamente vivace e solenne.
Scrosciano gli applausi del pubblico e persino i musicisti sul palco si associano ad esso battendo le mani e gli archetti all’indirizzo del direttore d’orchestra Marcello Rota. Ancora una grande serata presso lo Showville di Bari per un Orchestra Sinfonica che, per fortuna di noi baresi, è diventata un punto di riferimento per tutta la Provincia di Bari.
Appuntamento a stasera (22 marzo) con le musiche di Alessandro Cicognini, presso l’Auditorium del Conservatorio di Potenza “Carlo Gesualdo da Venosa”. Dirige l’Orchestra il maestro Daniele Belardinelli
Antonio Curci