Maccio Capatonda, nome d’arte di Marcello Macchia, è un comico che ha iniziato a farsi conoscere in programmi televisivi come Mai dire lunedì e Mai dire martedì andati in onda sulle reti Mediaset e che ha raggiunto la popolarità con le divertenti parodie dei reality show e con i finti e surreali trailer cinematografici (https://www.youtube.com/watch?v=ObAQhU_0qjc). Proprio questa sua ultima attività comica lo ha reso famoso anche sul web.
Più recentemente ha realizzato una web tv (FlopTV) e ha partecipato ad una serie televisiva su MTV Italia chiamata “Mario”.
Dal 29 gennaio è uscito nelle sale il suo primo film, intitolato “Italiano Medio” nel quale recita al fianco di molti degli attori ed amici che lo hanno accompagnato nella sua carriera comica e conosciuti dal pubblico con i nomi d’arte di Herbert Ballerina (Luigi Luciano), Ivo Avido (Enrico Venti), Rupert Sciamenna (Franco Mari), Anna Pannocchia (Anne Pannoskaya).
Altri interpreti del film sono Lavinia Longhi, Barbara Tabita, Nino Frassica, Raul Cremona e il giornalista Pierluigi Pardo, solo per citarne alcuni.
Il film ha potuto contare proprio sulla bravura e vena comica naturale di ciascuno degli attori (specialmente Herbert Ballerina) senza il contributo dei quali probabilmente non si sarebbero ottenute le tante risate scoppiate in sala.
Furbamente, Maccio ha inoltre inserito nel suo film tantissimi riferimenti ai trailer passati che lo hanno reso famoso (l’uomo che usciva la gente, sossoldi, mobbasta), accattivandosi tutta quella parte di pubblico che lo segue e lo apprezza da tempo e che molto probabilmente ha gradito la sua opera prima.
Il film si apre con il protagonista, Giulio Verme (interpretato da Maccio) che protesta contro la cementificazione di un parco cittadino. Vengono poi mostrate delle immagini dell’adolescenza del piccolo Giulio che, quasi per protesta contro i suoi genitori, teledipendenti e insensibili, diventa insofferente verso il menefreghismo, il qualunquismo e la smania di apparire da cui è circondato.
Giulio, diventato grande, è convinto di fare bene a cercare di distinguersi dagli altri compiendo scelte ecologiste ed altruiste, spesso anche estreme ma si sente un incompreso dalla società e anche dalla sua fidanzata Franca (Lavinia Longhi). Un giorno, dopo che Franca è partita per lavoro, bussa a casa sua Alfonzo (Herbert Ballerina), un vecchio compagno di classe che gli propone di usare una pillola per risolvere i suoi problemi. È a questo punto che Giulio inizia ad avere comportamenti ambigui, alternando momenti di lucidità a momenti in cui ha atteggiamenti irrispettosi, è scurrile e si adegua a quel modo di essere che aveva sempre contestato ma che gli procura la popolarità.
Quale delle due parti caratteriali prevarrà e quale sarà la più conveniente da assumere? Quella corretta (ma fin troppo esagerata ed irrealistica) o quella più trash? Senza svelare il finale si può affermare che il regista trova una soluzione piuttosto originale alla conclusione della vicenda, sorprendendo lo spettatore e lanciando quasi un consiglio, un suggerimento per affrontare la vita con una leggerezza che sia allo stesso tempo ponderata ed intelligente e per non rimanere troppo delusi dagli eventi esterni.
Il film ha l’obiettivo principale di fare ridere e nonostante qualche eccesso di troppo ci riesce. Chi non è abituato al genere di comicità di Maccio potrebbe faticare a ridere alle battute del film ma il regista ha preferito rimanere coerente con se stesso, non ha tradito la sua natura per accontentare tutto il pubblico ed è riuscito, esagerando volutamente, a delineare i tratti caratteristici di quello che può essere definito l’Italiano Medio.
Cristina De Ceglie