Quando ascoltiamo i notiziari e ne vediamo anche le immagini, soprattutto di cronaca nera, vi è mai capitato di pensare che forse in quelle vicende avrebbero potuto essere coinvolti i nostri figli? Credo che ogni tanto, cari amici, certe riflessioni andrebbero fatte perchè comincio a convincermi che anche la Giustizia è vittima di compromessi. In un processo qualsiasi, quando questo si celebra, dopo anni, e quindi fino a farne prescrivere spesso i reati, si distruggono le speranze di vedere puniti i responsabili acclarati, convinti che questi stiano scontando una giusta pena, senza riduzioni, ed invece succede esattamente il contrario. Il carcere, oggi,non fa paura perchè viene inibita la libertà, bensì per le condizioni di sovraffollamento e di quelle igienico sanitarie, e condividiamo la battaglia per rendere le carceri umanamente vivibili, ma non scordiamo mai che spesso si tratta di delinquenti, di stupratori, di drogati che ammazzano per pochi euro. Gli sconti di pena devono essere aboliti ed il periodo di detenzione deve sempre corrispondere a quello della sentenza. Questa mattina però, nel corso di un telegiornale hanno fatto riferimento a due tragici fatti di cronaca e di due efferati omicidi, per i cui reati i responsabili erano stati condannati entrambi a trent’anni di reclusione, meno di dieci anni fa, e sono già tornati in libertà. Queste sono le nuove frontiere della moderna Giustizia all’italiana.E se fosse capitato a noi, quale sarebbe stato oggi lo stato d’animo nell’incontrare libero l’assassino di un tuo figlio? Il buonismo non ha mai reso un buon servizio alla nostra società, ecco perchè vediamo i detenuti spesso sorridenti nei tribunali; tanto loro sanno bene che tra buona condotta in carcere, amnistie, indulti vari la pena viene ridotta di due terzi e si ritorna allegramente in libertà. Ovviamente ci siamo riferiti alle lunghe pene detentive, ma le altre, cioè quelle a tre o quattro anni, grazie anche ad abili avvocati, spesso si concludono agli arresti domiciliari oppure ai servizi sociali.Il compito di chi deve giudicare è gravoso, ma se un giudice non se la sente di rappresentare quella Giustizia a cui tutti ci affidiamo, è meglio che lo stesso giudice cambi attività.
Lucio Marengo