“Con la sua intera opera cinematografica ha attraversato l’intera storia polacca, costruendo un racconto che dipinge il ritratto complesso non solo della storia polacca, ma di tutti noi polacchi”.
Con queste parole, la giornalista Grazyna Torbicka ha presentato Andrzej Wajda, il regista polacco che ha tenuto la sua master class al Teatro Petruzzelli di Bari.
La conversazione si è subito incentrata su Katyn, film proiettato immediatamente prima della lezione: “E’ un film molto personale – dichiara il regista – in quanto la vittima del crimine è mio padre, mentre la vittima della menzogna mia madre”. Il film in questione narra i tragici eventi del massacro di 22 mila ufficiali polacchi nel ’40, per ordine di Stalin. “L’Unione Sovietica non ha mai ammesso fino in fondo il crimine – afferma Wajda – l’eccidio di Katyn è stato a lungo un tabù”. “Il crimine – continua il regista – non ha avuto mai alcun riflesso nella letteratura polacca: non esiste nessun romanzo in merito”. Katyn è stato un film necessario per Andrzej Wajda poiché “il pubblico deve sempre essere informato sui fatti, in modo che possa partecipare agli eventi”.
Il regista polacco dichiara di essersi sempre ispirato al neorealismo italiano: “E’ stato un esempio irraggiungibile, che è sempre presente in me. Quei film ci hanno aperto gli occhi, in quanto si trattava di un cinema sincero, vero e personale”.
Per Wajda il cinema è “un’arte dell’immagine” dove occorre “creare delle immagini che tocchino e muovano la nostra immaginazione”. “La censura – prosegue il regista – ha proibito la parola, perché l’ideologia si basa sulla parola. Mentre noi della scuola polacca di cinema volevamo intraprendere un dialogo con il pubblico polacco, stabilendo un’intesa non attraverso le parole ma attraverso le immagini. Così anche il pubblico di altri paesi, che non conosceva la storia polacca, ha potuto capirla attraverso le immagini che dicono più delle parole”.
Il regista nel 2000 ha ricevuto il Premio Oscar onorario, un riconoscimento che ha subito donato all’università di Cracovia: “Quest’università – afferma Wajda – è nata nel Rinascimento ed è il punto forte della città, in quanto ha creato l’opinione pubblica”.
Questa sera Andrzej Wajda riceverà il Fipresci 90 Platinum Award.
Giovanni Boccuzzi