“La legge di stabilità “regala” agli italiani 1,1 miliardi di tasse in più. Sono queste le stime previste da studi economici del settore.” E’ quanto dichiara in una nota il Segretario Nazionale Italia dei Valori Ignazio Messina. “Era necessario di più per l’Italia, cambiare il nome alle cose non le rende diverse da ciò che sono. Ad esempio, secondo i tecnici del governo, la Trise, vale a dire il nuovo tributo sui servizi che sarà composta dalla Tari (la nuova tassa sui rifiuti) e la Tasi (la tassa sui servizi indivisibili), dovrebbe farci risparmiare un miliardo di euro rispetto a quanto pagavamo di Tares e di Imu. Un vantaggio economico che, purtroppo, rischia di essere eroso dall’azione dei sindaci. I Comuni, infatti, avranno un’ampia discrezionalità nell’applicazione della Trise ed è molto probabile che ne inaspriranno il prelievo per lenire le difficoltà economiche in cui versano, con evidenti ripercussioni negative per i bilanci delle famiglie e delle imprese. A questo vada aggiunto poi, per alcuni l’impatto economico della Tasi sulle prime case rischia di essere più pesante di quando pagavamo l’Imu, con l’aggiunta che dal prossimo anno la dovranno onorare non solo i proprietari, ma anche gli inquilini. Di tagli alla spesa strutturali non c’è traccia, sul fronte del rientro dei capitali le misure sono debolissime e non si accaniscono contro coloro che hanno recato danni consistenti alla collettività sottraendo risorse e fondi a servizi di pubblica utilità. Per anche solo uno che non paga, mille altri dovranno pagare di più al suo posto. Auspicavamo – conclude Messina- che con questa Legge di Stabilità l’Italia avrebbe posto le basi per agganciare la crescita. Ma ancora una volta non sarà così”.