Dopo le esposizioni di Andy Warhol, Pablo Picasso, Salvador Dalì e Joan Mirò, il Castello Aragonese di Otranto apre le porte all’artista italiano padre della metafisica e alla mostra dal titolo Mistero e Poesia. Il recupero della tradizione classica, barocca, i giochi di luci, i palchi teatrali e le assolate e isolate piazze italiane sono fonte d’ispirazione dell’artista nativo di Volos (Grecia) che sarà in esposizione fino al 29 settembre. Evocazioni classiche e surreali mettono in scena la solitudine umana attraverso le scene metafisiche. Figure senza volto, manichini come le Muse Inquietanti capolavoro della metafisica che consacrano de Chirico, assieme ad altre opere come Piazza d’Italia, tra i maggiori esponenti del genere che si affaccia nella prima metà del secolo scorso. Metafisica a sud, enigma di un pomeriggio d’estate è anche il titolo della rassegna degli eventi artistici paralleli che mostrano come il territorio pugliese offra ispirazioni vicine alle visioni del padre della metafisica. Eventi che spaziano dalla proiezione di Visioni Mediterranee di Chiara Idrusa Scrimieri, un viaggio metafisico nella Magna Grecia “pugliese”, alle mostre come la collettiva dei giovani artisti pugliesi come Mascoli, Giannini, Liuzzi e altri. Tanti percorsi artistici che consacrano ancora Otranto e il Castello Aragonese come spazi aperti al sistema dell’arte e alla valorizzazione del territorio.
Giuseppina Raco
ph. G. Raco