Ormai, per alcuni, e’ diventato quasi uno sport sollevare critiche, anche aspre, all’azione dell’attuale governo.
In alcuni caso ciò e’ dovuto alla storica tendenza alla critica quale petizione di principio, rispetto chi ci governa, in altri casi, invece, sia l’analisi di ogni iniziativa governativa, sia l’aspetto globale delle scelte e’ risultato di non condivisione di parametri valutativi che non rispettano quelle che vengono considerate priorità, ovvero – meglio ancora – scelte basate su diversi valori riconosciuti, rispetto altri.
Faccio un esempio, in termini generali : il governo viene criticato sovente per una scelta di vantaggio rispetto alcune categorie sociali (ma più imprenditoriali) e meno – molto meno – rispetto la categoria della “famiglia”, intensa quale nucleo si esigenze, valori ed interessi, svincolati dall’attività lavorativa svolta.
Posto il principio sacrosanto e costituzionale secondo cui ognuno deve contribuire secondo le proprie capacita’ reddituali (e sottolineo reddituali), duole osservare, ormai da tempo che neanche questo governo e’ riuscito ad apparire quale garante di tale principio, attraverso le fasi decisionali assunte.
Tralasciando l’analisi di coloro che “non esistono fiscalmente” e delle azioni intraprese perché costoro “vengano alla luce”, semmai vi e’ un modo adatto e globalizzante, i parametri di tassazione nei confronti di coloro che hanno redditi spropositati rispetto la media nazionale, segna il passo su scelte che non tutelano chi “ha meno”.
Utilizzo tale virgolettato per intendere non solo il reddito o le sostanze, ma soprattutto per indicare coloro che sono “meno fortunati” perché vivono problematiche legate alla salute, alla esistenza in zone “disagiate”, a chi non può permettere un futuro ai propri figli, e via dicendo.
La sintesi e’ per vari aspetti questa azione di governo, e utilizzo il termine azione perché frutto di scelte basate – come detto – su parametri evidentemente valoriali, e’ a dir poco deludente.
Vi e’ pero’ da dire che questo governo ha un pregio immenso : ha costretto (perché non lo avrebbero fatto mai spontaneamente) i politici a restare lontani ed inattivi dalle azioni concrete di governo.
Nel frattempo l’attuale governo ha adottato decisioni immediate e concrete, sia pur non condivisibili.
Non mi preoccupa oggi dire se si poteva fare meglio, ma dire che si e’ fatto. Finalmente non abbiamo più trascorso mesi, anni a parlare di problemi di singoli con la giustizia, non abbiamo sentito coloro che lo facevano notare. Non abbiamo sentito e visto più trascorrere anni nell’immobilismo politico, dedicato a giochetti di potere o scaramucce più o meno vere. Non abbiamo più assistito a scene che avevano fatto venire la nausea anche al più appassionato di politica. (Ha soprattutto seccato, per dir così, che hanno fatto finta di non accorgersi che la “gente” si era allontanata dalla politica.
Gli stessi giornali si sono svuotati di notizie che erano diventate più gossip che altro ( ricordo un’estate a leggere di Fini e la sua casa a Montecarlo).
E’ un discorso serio, sia pur svincolato dal merito delle scelte dell’attuale governo, perché tra poco ci lasceremo alle spalle questa “storia” per assistere all’ennesima campagna elettorale nauseabonda, con il posizionamento in ” poltrone” e il “riavvio del balletto” inutile e dannoso.
Stavolta, pero’, non si scherza, l’Europa, il mondo ci fara’ pagare per sempre il prezzo di questa assurdità che dura da anni.
Come afferma giustamente Pierluigi Battista sul Corriere della Sera ieri, nemmeno questa pseudo aggregazione di centro, costituita da una “macedonia” indigesta di personaggi si culture più disparate (e poi sempre gli stessi volti ..) garantirà una rinascita di valori che i detrattori sostengono non intravedere negli attuali protagonisti al governo.
Quasi quasi mi verrebbe di citare Montanelli quando diceva che bisognava accettare quello che passava il convento e “turarsi il naso”.
Un fatto e’ certo : questo sembra un giogo a cui noi tutti siamo condannati, perché non ci si può disinteressare del nostro futuro e quello dei nostri figli. Ed io sono il primo e l’ennesimo che ne parla. Mi verrebbe proprio, la prossima volta parlare di calcio …. Ah! Dimenticavo, nemmeno quello ….
Edgardo Gallo – avvocato