BARI – Abbiamo documentato lo stato di sporcizia e di abbandono in cui versano alcune zone del quartiere a Sud di Bari, già fortemente segnato dalle note vicende legate alla Fibronit. A proposito, a che punto è la bonifica definitiva del colosso d’amianto? e il tanto agognato parco? Ad occhio la “vernice blu” che dovrebbe imprigionare le fibre d’amianto pare si stia consumando. Qualcuno può dirci cosa sta accadendo? i cittadini sono al sicuro?
Tornando alla situazione igienico-sanitaria legata ai rifiuti organici e inorganici, si resta senza parole, le immagini parlano da sé.
Sotto-ponte Padre Pio, lato via Magna Grecia
Questo è lo stato in cui versa il sotto-ponte.
Come si può notare c’è spazzatura in ogni dove, ma non è tutto. Lì sotto l’aria è assolutamente irrespirabile a causa delle esalazioni di rifiuti biologici animali e probabilmente umani. Del resto, come si nota dalla foto, l’intera pavimentazione è completamente unta di escrementi. A due passi dal ponte, ci sono campagne coltivate. Il caldo di questi giorni rischia di mettere in serio pericolo la situazione igienico-sanitaria dell’interno quartiere.
Zona Polivalente
Nella parte finale di via Caldarola, quella che costeggia il cavalcavia a sinistra e gli Istituti scolastici a destra, la situazione è quella mostrata nelle foto:
Erbacce e spazzatura ovunque. Fra qualche settimana, questa zona sarà frequentata da migliaia di studenti che come tutti gli anni afferiranno agli Istituti scolastici del Polivalente.
Sotto-cavalcavia di via Caldarola (in prossimità della tangenziale)
La situazione è drammatica, speriamo solo che fra i rifiuti edili depositati, non ci sia il terribile amianto.
Nell’attesa di un intervento da parte di chi dovrebbe garantire la pulizia delle strade e la salute dei cittadini, rivolgiamo un accorato appello a tutti i baresi: i luoghi pubblici, non sono ambienti di nessuno, ma appartengono a tutti. Così come ognuno tiene alla pulizia della propria abitazione, tutti dovremmo impegnarci a tenere pulita la casa di tutti, la nostra Bari. Il problema non è tanto il decoro urbano, che comunque è la cifra della civiltà di una città, ma soprattutto la situazione igienico-sanitaria che così rischia di precipitare coinvolgendo tutti, ma proprio tutti. Stando così le cose, non c’è da meravigliarsi se nei mesi più caldi, blatte e topi circolino liberamente nelle nostre strade e non solo a Japigia.
Continueremo a documentare la città reale.
Antonio Curci