Il Governatore uscente (le elezioni sono previste l’anno venturo) ha annunciato che non si ricandiderà al governo del tacco dello stivale.
Nei corridoi di palazzo sono variegati i commenti complanari alle dichiarazioni di Vendola; secondo molti dieci anni di governo suggerirebbero un turn-over indipendentemente dalle scelte personali delle cariche uscenti mentre secondo altri il turn-over sarebbe imposto e non suggerito dalla attuale situazione socio-politica nonché da alcuni fatti ben noti alla cronaca:
in particolare, i più caustici rimangono coloro che non hanno dimenticato la telefonata con Archinà (caso morti tumorali ILVA)che, resa di pubblico dominio nel Novembre dello scorso anno, avrebbe assestato un duro colpo alla direttrice di una scelta politica non opzionale ma, parrebbe, quasi obbligata.
Del resto, chi conosce la politica sa che le elezioni si pianificano con largo anticipo e proprio in queste settimane iniziano a materializzarsi equilibri e sinergie. Si fanno avanti già dichiarazioni che, secondo molti, sanno però più di sondaggi che di pianificazioni; Forza Italia, NCD ed in genere un incerto Centro-Destra sarebbe alla ricerca di un centro gravitazionale; I centristi puri, inesistenti in un UDC persino orfano di simbolo (nelle amministrative ha dovuto unire un conteso scudo crociato con l’NCD), vedono ormai incedere una rinata e crescente a vista d’occhio Democrazia Cristiana che, secondo voci di palazzo, già affina empatie con i Popolari di Mauro mentre il PD, adombrato da un carismatico leader Nazionale, arranca per trovare un idoneo rappresentante locale per concorrere alla carica di Presidente del Consesso Regionale.
Insomma, la dichiarazione di Vendola apre a scenari che in altri contesti i bookmaker utilizzerebbero a tutto spiano per i pronostici più disparati.
R.L.