Dopo aver sensibilizzato l’opinione pubblica a riguardo del caccia F-35, già a partire dal 2009 quando nessuno trattava questo tema, ed aver raccolto il supporto di oltre 80.000 firme di cittadini, 650 associazioni, il sostegno di oltre 60 Enti Locali (tra Regioni, Province e Comuni) la campagna “Taglia le ali alle armi” (promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci! e Tavola della Pace) continua la propria azioneaffinché venga decisa la cancellazione della partecipazione italiana al programma JSF.
Il nostro lavoro è ora quello di stimolare Governo e Parlamento a rivedere una decisione inutile, dannosa e problematica in questi tempi di crisi: a tal scopo verranno messi in campo diversi strumenti di pressione che invitiamo ad utilizzare (anche da coloro che avessero già aderito alle prime fasi della campagna).
Dai problemi tecnici ai costi sempre in aumento, dai dubbi di tutti gli altri paesi partner alla ostinata decisione di continuare l’acquisto da parte del nostro Ministero della Difesa, alle inesistenti “penali” sulla cancellazione dell’acquisto l’opinione pubblica ha avuto modo in questi ultimi mesi di capire meglio cosa sta dietro al progetto del caccia F-35. E comprendere come si tratti dell’ennesimo e gigantesco spreco di denaro pubblico a sostegno delle spese militari distolto invece da usi socialmente ed ambientalmente più utili e necessari.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto! Tenetevi sempre informati attraverso questa pagina ufficiale, attivandovi nei vostri territori a sostegno di “Taglia le ali alle armi”.
“La Camera voti la cancellazione del programma F-35”
Nei prossimi giorni la Camera dei Deputati discuterà una mozione di 158 parlamentari di SEL, PD e M5S che chiede la cancellazione della partecipazione italiana al programma dei cacciabombardieri F-35 Joint Strike Fighter.
In linea con le richieste e indicazioni della campagna “Taglia le ali alle armi” (che dal 2009 si batte contro i caccia) sosteniamo questa nuova iniziativa parlamentare e tutte quelle che si renderanno necessarie per bloccare una scelta così sbagliata.
Spendere 14 miliardi di euro per comprare (e oltre 50 miliardi per l’intera vita del programma) un aereo con funzioni d’attacco, capace di trasportare ordigni nucleari, mentre non si trovano risorse per il lavoro, la scuola, la salute e la giustizia sociale è una scelta incomprensibile che il Governo deve rivedere
Per questo chiediamo a tutti i Deputati di sostenere questa mozione e tutte le iniziative parlamentari tese a fermare il programma degli F35 e a ridurre le spese militari a favore del lavoro, dei giovani, del welfare e delle misure contro l’impoverimento dell’Italia e degli italiani.
Ascanio Celestini
Luigi Ciotti
Riccardo Iacona
Chiara Ingrao
Gad Lerner
Savino Pezzotta
Roberto Saviano
Cecilia Strada
Umberto Veronesi
Alex Zanotelli
I motivi della nostra azione
NO allo spreco di risorse per aerei da guerra sovradimensionati e contrari allo spirito della nostra Costituzione
SI all’utilizzo di questi ingenti risorse per le necessità vere del paese: rilancio dell’economia, ricostruzione dei luoghi colpiti da disastri naturali, sostegno all’occupazione
NO alla partecipazione ad un programma fallimentare anche nell’efficienza: il costo per velivolo è già passato (prima della produzione definitiva) da 80 milioni di dollari a 130 milioni di dollari (dati medi sulle tre tipologie)
SI all’investimento delle stesse risorse per nuove scuole, nuovi asili, un sostegno vero all’occupazione, l’investimento per la ricerca e l’Università, il miglioramento delle condizioni di cura sanitaria nel nostro Paese
NO al programmi militari pluriennali e mastodontici, pensati per contesti diversi (in questo caso la guerra fredda) ed incapaci garantire Pace e sicurezza
SI all’utilizzo delle risorse umane del nostro Governo e delle nostre Forze Armate non per il vantaggio commerciale dell’industria bellica, ma per la costruzione di vera sicurezza per l’Italia
NO al soggiacere delle scelte politiche agli interessi economici particolari dell’industria a produzione militare e dei vantaggi che essa crea per pochi strati di privilegiati
SI al ripensamento della nostra difesa nazionale come strumento a servizio di tutta la società e non come sacca di privilegi e potere
Per una volta sono in totale disaccordo con gli autori dell’iniziativa. Non possiamo sapere come evolverà un domani un area calda come il meditterraneo, siamo inoltre uno dei paesi europei con la più bassa spesa pro-capite per la difesa, inoltre un nuovo aereo ad alte prestazioni comporta SEMPRE e COMUNQUE problemi di messa a punto ed aumenti di costi ( avete presente il civilissimo B787 o il militare nuovo aereo da trasporto europeo? pensate inoltre all’aumento di costo di una utilitaria nello stesso arco di tempo pur in una situazione di crisi. La vera soluzione che abbasserebbe i costi per tutti è la costituzione di Forze Armate unificate a livello UE.
trascurando(cosa non da poco) il tema della non violenza, ti invito ad approfondire l’argomento su siti che riportano dati certi: per quel poco che so, gli F35, da un punto di vista tecnico e tecnologico, sono aerei inutili e superati; non servono alla difesa, servono solo al trasporto (di chie e di cosa?); per il decollo hanno bisogno di una pista molto lunga e non hanno grande autonomia.
Altri paesi hanno già da tempo didsetto gli ordini, e questo fa salire i costi.
Articolo interessante e colgo l’occasione per complimentarmi per questo sito! veramente ben fatto e con tanti articoli utili!
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