Pare ormai accertato, sia come bufala che come notizia certa, come l’esposizione alle radiazioni di microonde a basso livello (Wi-Fi) sia causa (per la fascia di popolazione più a rischio ovvero donne e bambini) di gravi danni cerebrali, cancro, malformazioni, aborti spontanei, alterazioni della crescita ossea.
Diverse fonti hanno infatti diffuso in rete la notizia che l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia raccolto queste criticità nell’ “International Symposium Research Agreement No. 05-609-04” (“Effetti biologici e danni alla salute dalle radiazioni a microonde – Effetti biologici, la salute e la mortalità in eccesso da irradiazione artificiale di microonde a radio frequenza”). La sezione 28 di questo documento parrebbe trattare in modo specifico i problemi riguardanti la funzione riproduttiva.
Altre fonti riferiscono che nell’edizione italiana della rivista Nexus in un articolo di Barrie Trower sono evidenziati i rischi principali per i bambini esposti all’uso di cellulari e a tecnonologie Wi-Fi:
L’irradiazione di microonde a bassi livelli influenzerebbe i processi biologici che danneggerebbero la crescita fetale. Non solo: gli stessi processi biologici sarebbero coinvolti per la barrriera ematoencefalica, la guaina mielinica e lo stesso cervello, con implicazioni pare anche per il midollo osseo e le stesse ossa.
Di fatto, il grande contenuto di acqua nei bambini renderebbe sia le ‘ossa molli’ che il midollo particolarmente attraenti per l’irradiazione con microonde. Il midollo osseo produce le cellule del sangue.
Alla luce di questi dati allarmanti, spesso ricusati dalle fonti citate, di fatto molti Paesi pare stiano correndo ai ripari con disposizioni legislative che – bufala o meno – comunque limitano l’esposizione wi-fi per i minori sconsigliando, in ogni caso, sia per minori che per adulti una esposizione prolungata.
Gli accorgimenti insomma, al di là delle bufale o meno (fino a cinquant’anni fa si allestivano le spiagge temporanee con l’amianto..), in un mondo tecnologicamente sempre più “on-line” appaiono sempre gli stessi, dalla notte dei tempi (diceva Cicerone che la moderazione in ogni circostanza è dovere).
Per non saper né leggere né scrivere, magari è meglio far tesoro del decalogo pubblicato nel sito Tuttogreen:
1) Non fare usare i telefoni cellulari ai bambini, se non in caso di emergenza. Tollerati gli SMS, ma è meglio ridurre anche quelli.
2) Utilizzare sempre gli auricolari con cavo (non quelli wireless). Anche l’uso del vivavoce è consigliabile;
3) In caso di presenza di poca rete o di mancanza di campo, non effettuare chiamate. In questi casi sarà necessaria più potenza radiante, con conseguenti maggiori radiazioni;
4) Usare il cellulare meno possibile in movimento, come ad esempio in treno e in automobile. Il rischio costante di diminuzione del segnale aumenta in questi casi l’emissione di radiazioni;
5) Non tenete il cellulare vicino all’orecchio o vicino alla testa in fase di chiamata, quando le radiazioni sono più forti. Fatelo semmai dopo aver atteso la risposta;
6) Non tenete il cellulare in tasca dei pantaloni, nel taschino della camicia o nella giacca che indossate;
7) Cambiate spesso orecchio durante la conversazione e, soprattutto, riducete la durata delle chiamate;
8) Utilizzate il più possibile, quando potete farlo, la linea fissa non wireless, oppure strumenti di instant messaging come Skype o similari;
9) Non addormentatevi mai con il cellulare vicino alla testa, ad esempio usandolo come sveglia;
10) Scegliete sempre modelli che abbiano un basso valore di SAR (tasso di assorbimento specifico delle radiazioni).
Roberto Loporcaro