Taranto, 7 feb. (Adnkronos) – ”Fin dai primi giorni notai una complicita’ particolare fra Sabrina ed Ivano, sembrava un rapporto clandestino, ma quando chiedevo loro dicevano: ‘siamo amici’. Ma fra quello che vedevo e quello che dicevano non c’era coerenza. Era palese che c’era un rapporto sentimentale”. Cosi’ Claudio Scazzi, fratello di Sarah, interrogato dal pm Mariano Buccoliero, al processo davanti alla Corte d Assise di Taranto per l’omicidio della 15enne di Avetrana.
”Solo un cieco non poteva vedere cosa c’era fra di loro”, ha aggiunto. Il giovane, che lavora a Milano, passo’ il periodo dall’1 al 20 agosto ad Avetrana uscendo spesso con la sorella, la cugina e gli altri amici della comitiva: Mariangela Spagnoletti, Angela Cimino, Alessio Pisello, Ivano Russo. Claudio ha riferito di aver parlato con la cugina Sabrina Misseri, detenuta con l’accusa di aver ucciso, sequestrato e soppresso il cadavere della sorella, del fatto che ”Ivano la provocava molto e si comportava da fidanzato ma diceva di essere un amico. Io le chiesi: ‘come mai accetti queste provocazioni?’ E lei rispose: ‘meglio cosi’ che nulla proprio’. In un certo senso preferiva essere presa in giro che perderlo del tutto”, ha riferito.
”Da quello che vedevo io – ha continuato – era sempre Ivano che provocava, ma a lei andava bene cosi’, anche se era stata umiliata. Sarah lo seppe da Sabrina, che si era confidata ed era rimasta male. Io ne parlai con Ivano, non tanto per difendere Sabrina, che sembrava consenziente ed era grande, ma vedevo che anche mia sorella aveva atteggiamenti affettuosi con Ivano che non aveva con nessun altro ragazzo. Mi iniziai a preoccupare, mi chiedevo: quando parto cosa succedera’?”