tra trombe, pubblicità e risonanza mediatica è stato inaugurato il nuovo ospedale di Altamura-Gravina. Qualcuno ha fatto notare che il personale non era sufficiente per garantire assistenza e servizi. A conferma di ciò, debbo comunicare che a partire dal 1 maggio una collega appartenente all’unità di ostetricia e ginecologia del Di Venere sarà cooptata dall’ospedale della Murgia in qualità di responsabile dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia di quel nosocomio. Con il suo trasferimento vi sarà un’unità in meno per i turni di guardia e di servizio al Di Venere con conseguente penalizzazione di importanti servizi.
La collega in questione attualmente nel reparto di ostetricia del Di Venere riveste la carica di responsabile degli ambulatori e di ecografia oltreché di ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza. Tra gli altri incarichi si interessa di problematiche ostetriche e ginecologiche degli immigrati. E’ di oggi infatti l’allarme lanciato dal sindacato di Polizia sull’aumento di incidenza di tbc, di malattie sessualmente trasmesse legate appunto al fenomeno in incremento dell’immigrazione soprattutto a Bari e Cagliari. E l’ASL, dove forse non leggono i giornali, trasferisce la responsabile di un servizio importante che riguarda la prevenzione di quelle malattie in quel di Altamura per riempire carenze ataviche per crearne di peggiori al Di Venere. E il Di Venere è al centro di un ridimensionamento grazie alla chiusura di reparti e laboratori con mancate nomine di primari.
Della salute dei cittadini dovrebbe occuparsene, per legge, il Primo Cittadino della città interessata con l’aumento di rischio non remoto di insorgenza di epidemie se non si prendono seri e tempestivi provvedimenti. Invito pertanto i candidati alla nomina di Sindaco di Bari a non fare orecchie da mercante e ad interessarsi di un problema che per ora non fa rumore. Ma personalmente esprimo perplessità che si esprimano in merito.
Cordiali saluti
Leonardo Damiani
BARI