Non saprei in quanti Paesi d’Europa è stata codificata la totale uguaglianza tra uomini e donne, e sia ben chiaro, senza ombre di dubbi che condivido questo orientamento, ma attenti a non passare da un eccesso all’altro. Nelle libere elezioni dove c’è la preferenza, l’elettore sceglie e decide chi votare in un numero pari di candidati di sesso diverso, quindi come si dovrebbe fare per garantire equità? Anche nel caso delle elezioni politiche dove la preferenza non viene espressa, ma gli eletti vengono nominati, fortunati loro, in ordine ai seggi ottenuti, uno di seguito all’altro e nel caso di attribuzione di un numero di seggi dispari potrebbe accadere , come si farebbe a garantire la equità numerica. Il principio è pienamente condivisibile ma nella realtà è diventata solo una operazione di puro marketing. Anche le intenzioni del neo sindaco di Bari Antonio Decaro di predisporre con atto monocratico una Giunta di cinque uomini e cinque donne ci pare vada nella stessa direzione di chi si vuole accreditare presso la pubblica opinione. Un altro aspetto opinabile di questa pari opportunità è la possibile prevaricazione nei confronti degli uomini che sono stati eletti nel farsi da parte a favore del gentil sesso senza voti. Sarebbe questa la parità di genere che si vuole attuare? oppure dovrebbe essere quella di garantire a tutti, uomini e donne di essere candidati in numero pari, ma poi per essere eletti ciascuno, nella fase successiva i voti deve procurarseli. C’è un un ultimo aspetto che non va sottovalutato anche se è previsto dalla Legge ed è quello del diritto del sindaco eletto di scegliersi gli assessori anche esterni, cioè non eletti tra i consiglieri comunali, dotati magari di particolari competenze. Con questo sistema però si penalizzano i maggiori suffragati. Fatta la Legge, trovato l’inganno.
Lucio Marengo