“Per i clandestini è finita la pacchia, devono fare le valigie, con calma, ma se ne devono andare”: così il ministro dell’interno, Matteo Salvini, a Vicenza, appoggiando in piazza il candidato sindaco Francesco Rucco. “Sulle Ong stiamo lavorando e ho le mie idee: quello che è certo è che gli Stati devono tornare a fare gli Stati e nessun vice scafista deve attraccare nei porti italiani”. “Domani vado in Sicilia, è la nostra frontiera. Voglio migliorare gli accordi con i Paesi da cui arrivano migliaia di disperati per il bene nostro e loro!”, aveva detto arrivando alla parata del 2 Giugno.
Rispondendo a chi gli chiedeva quale fosse il suo primo passo da ministro, Salvini ha detto: “Domani sarò in Sicilia che è la nostra frontiera. Ci sono da migliorare accordi con Paesi da cui arrivano migliaia di disperati e non possiamo permetterci né per loro né per noi di continuare a mantenerne alcune centinaia di migliaia in Italia”.
Parole dal sapore di fiducia ed ottimismo da parte del neo ministro dell’Interno al momento conclusivo della parata del 2 giugno. Il leader della Lega si è intrattenuto per un po’ con le decine di persone che lo acclamavano, tra selfie e abbracci. “Salva l’Italia”, “ora rispettate i patti” ma anche un “non lasciare Berlusconi”, tra le richieste dei sostenitori. Il neo ministro ha avuto non poche difficoltà a raggiungere piazza Venezia, ‘braccato’ ogni centimetro dai sostenitori.
“Ragazzi devo andare in ufficio”, la richiesta di Salvini nel tentativo di dribblare la folla.