Questa mattina è stato presentato nella sala consiliare del Comune di Bari, il progetto “IO non dipendo”, un’ iniziativa partita a settembre 2011, nella quale sono coinvolti dodici istituti scolastici baresi.
Il tema centrale è quello delle dipendenze di ogni tipo, che hanno a che fare con qualche tipo di sostanza e non.
Come ha tenuto a precisare l’ assessore comunale al Welfare, Ludovico Abbaticchio, da un’ inchiesta parlamentare del 2011, è emerso che circa il 26% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni, fa uso di sostanze tossiche e/o stupefacenti. Un giovane su quattro.
Altri dati allarmanti sono la percentuale dei ricoveri in ospedale per abuso di alcool o droghe (41% su centomila ricoveri) e i decessi in Italia per overdose: almeno due vite spezzate in un anno.
Queste percentuali, purtroppo, sono in aumento, così come aumenta l’ uso di alcol tra donne giovanissime, che in alcune statistiche superano i consumi maschili.
E’ per abbattere questi numeri che nasce l’ operazione biennale di prevenzione alle dipendenze; operazione finanziata dall’ assessorato al Welfare con 195mila Euro, dall’ Ufficio Scolastico Regionale, che ha stanziato 24mila Euro; in coordinamento con la Asl che mette a disposizione i professionisti del Sert, e l’ associazione capofila Caps.
Nella prima fase si è puntato alla sensibilizzazione dei ragazzi delle scuole medie e superiori, ad una loro formazione perchè essi stessi diventino veicolo di conoscenza per i loro coetanei.
A breve, in alcune scuole partiranno dei laboratori per il montaggio di una serie di spot pubblicitari e film multimediali. Ne verranno selezionati sei, da divulgare successivamente anche attraverso concorsi e festival.
Nella seconda fase del progetto, è previsto il “Pit Stop”: una serie di iniziative per incontrare i giovani nei luoghi di aggregazione (discoteche, pub, zone frequentate); verranno distribuiti strumenti di prevenzione e ci saranno simulatori di guida.
All’ incontro si è parlato anche delle dipendenze senza sostanze (gioco, social network, shopping compulsivo), più insidiose perchè difficili da delimitare.
Per concludere, Abbaticchio ha puntato dritto al cuore dei ragazzi presenti in sala, parlando di idee, emozioni, amore. Tutte esperienze che vanno vissute a pieno e al massimo della lucidità. Senza intermezzi.
A questo propositivo team non ci resta che augurare buon lavoro!
Claudia Morelli