La proprietà privata è garantita dalla Costituzione repubblicana frutto anche dell’assenso delle forze comuniste che al momento della redazione del documento , come è noto, allora e in fondo anche oggi non ammettevano nel loro DNA tale facoltà dell’individuo. A Bari la Costituzione italiana e tale diritto non è, nei fatti, riconosciuto.
Maria Elena Barile, invalida al 100%, vive grazie alla “ricca” pensione più accompagno di 780 euro. Abitava in un’appartamento di Palese che dopo il ricorso alla sedia a rotelle non poteva più utilizzare: ascensore stretta, scale, barriere architettoniche insormontabili. Lo affitta: dall’entrata spera di garantire per sè l’autosufficienza. Inquilini malpagatori, tasse e balzelli di ogni genere soggetti ad aumenti sproporzionati: margine al mese di 200 euro. Sfido chiunque ad assumere una badante a tale cifra. Da settembre del 2013 l’appartamento è vuoto. Si contatta una famiglia all’apparenza normale. Si è alla vigilia della stesura del contratto di affitto ma manca ancora il certificato di efficienza energetica. Un sabato, di lì a poco, ci chiamano. Strani rumori. Si precipitano il padre ed il fratello di Maria Elena: lor signori stanno asportando con un flessibile la serratura e prendere possesso della casa. Chiamata la polizia dà ragione ai novelli abusivi essendo intervenuti estranei ( padre e fratello dell’invalida) accusandoli, udite,udite, di violazione di proprietà privata. La proprietaria non può e non potrà intervenire mai per le ragioni di cui sopra…Verrà a casa dove sta Maria Elena ospite del padre perchè è dotata di un ascensore adatto a lei, un maresciallo dei CC che verificherà l’impossibilità di accesso alla casa di sua proprietà , insomma che la “tapina” vive su sedia a rotelle, non è una falsa invalida. E la ricerca spasmodica dei falsi invalidi è l’ultima moda di un Paese che è solo forte con i deboli. E’ inutile dire: ancora oggi tutto va come prima. I prepotenti vivono a casa di Maria Elena, usufruiscono delle utenze e poi…L’avvocato deve notificare lo sfratto agli usurpatori e cosa scopre ? Il Comune di Bari ha concesso a costoro la residenza. A quale titolo? Ma chi fa le indagini per la verifica non deve appurare l’esistenza reale di un contratto o di altra ragione per concedere la residenza? Misteri della Repubblica di Bari.
Mi domando e domando ai giuristi che leggono :cosa fare? Chiedere i danni al Comune che ha realizzato le case dei Soviet? Quelle “doma” dove vivevano in tre, quattro e più famiglie negando il diritto alla proprietà a privati? Con buona pace della Costituzione, la giustizia civile non farà il suo corso, i tempi biblici saranno ancora una volta garanzia per i prepotenti e i più deboli pagheranno. Nel frattempo IMU, TASI, IRPEF, IUC e condominio sono pagati dalla fruitrice della ricca pensione, anzi mi scuso, dal marito, il sottoscritto oberato anch’egli da spese per darle assistenza tutto il giorno , costretto a lavorare anche di notte e fare reperibilità ed essere pagato o non secondo il volere estemporaneo del direttore generale dell’ASL. E anche qui la Costituzione è giornalmente violata: il lavoro deve essere retribuito. No secondo il comunista Colasanto. Ma qui si apre un altro tema.
Rabbia, articolo di sfogo? Ebbene sì. Scritto che sottopongo al giudizio di chi legge e questa volta intriso di rabbia che non posso reprimere.
Leonardo Damiani