Matteo Renzi entra in pressing sul segreterio del Pd, Pierluigi Bersani. E’ un vero e proprio affondo quello che il sindaco di Firenze affida ad un’intervista sul Corriere della Sera. Parole chiare e dure nei confronti del suo partito e critiche soprattutto per quanto riguarda la linea politica seguita da Bersani nell’ultimo mese.
“Il Pd deve decidere: o Berlusconi è il capo degli impresentabili, e allora chiediamo di andare a votare subito; oppure Berlusconi è un interlocutore perché ha preso dieci milioni di voti – afferma Renzi – Non è possibile che il noto giurista Migliavacca un giorno proponga ai grillini di votare insieme la richiesta di arresto per Berlusconi, che tra l’altro non è neanche arrivata, e il giorno dopo offra al Pdl la presidenza della convenzione per riscrivere la Carta costituzionale. In un momento si vagheggia Berlusconi in manette, in un altro ci si incontra di nascosto con Verdini. Non si può stare così, in mezzo al guado. Io ho tutto l’interesse a votare subito. Ma l’importante è decidersi”.
Pesante il giudizio di Renzi anche sul tentativo di trovare un interlucotore nel movimento di Grillo, dopo aver seguito il confronto poolitico avvenuto in streaming: “Se il Pd ha paura delle urne deve dialogare con chi ha i numeri. Il Pd avanzi la sua proposta, senza farsi umiliare andando in streaming a elemosinare mezzi consensi a persone come la capogruppo dei 5 Stelle, che hanno dimostrato arroganza e tracotanza nei nostri confronti”.
Renzi comunque si dice pronto a nuove primarie e a presentarsi per la candidatura a premier: “Non sono certo la soluzione, al più possono essere concausa della crisi. Lo dico con grande rispetto per il presidente Napolitano: dare la colpa a lui per l’impasse è come dare la colpa al vigile se in città c’è traffico”.
Le stilettate di Matteo Renzi sul Partito democratico non sono piaciute a Stefano Fassina, responsabile Economia della coalizione. «È irrispettoso nei confronti del presidente della Repubblica parlare di perdite di tempo: Napolitano ha cercato soluzioni e ha trovato difficoltà vere per fare un governo di cambiamento. Né Bersani, né gli altri leader dei partiti in Parlamento perdono tempo. Si cerca una soluzione a un problema», ha detto Fassina al quotidianoLa Repubblica. “Il problema- secondo l’economista -non è fare un governo quale che sia, perché questo avremmo potuto farlo due ore dopo la chiusura delle urne. Ma avere un governo di cambiamento all’altezza delle sfide che l’Italia ha davanti sul terreno della politica e dell’economia.”
Chiara De Gennaro