Aveva solo 19 anni, Joele Leotta, l’italiano originario di Nibionno in provincia di Lecco, ucciso in Inghilterra da un gruppo di otto ragazzi di età compresa fra i 21 e i 25 anni. La barbarie potrebbe essere stata la conseguenza di un atteggiamento razzista da parte dei giovani aggressori nei confronti del giovane assassinato e di un suo amico, Alex Galbiati, tuttora ricoverato in ospedale a seguito delle percosse ricevute. Gli aggressori, non inglesi, ma di nazionalità straniera, stando a quanto raccontato dal sindaco della cittadina lecchese, Claudio Usuelli, mentre pestavano con calci e pugni i due italiani, avrebbero gridato: “Italiani di merda voi rubate il lavoro agli inglesi”.
Il fatto è avvenuto a Madistone, capoluogo del Kent, dove Joele Leotta si era trasferito per imparare l’inglese. Per mantenersi aveva trovato un lavoretto, insieme al Galbiati , in un ristorante della zona. Proprio questo onesto impiego non è andato giù alla banda di malintenzionati che alla fine del turno di lavoro, avrebbero raggiunto i due italiani facendo irruzione nel loro appartamento, massacrandoli a calci e pugni. Per Leotta non c’è stato nulla da fare, mentre l’altro italiano, Alex Galbiati, è tuttora ricoverato in ospedale con lesioni al collo, alla testa e alla schiena, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Gli aggressori sono stati tutti individuati e arrestati dalla Polizia locale che ha dichiato: “Non stiamo trattando l’episodio come un incidente a sfondo razziale”
Il console generale d’Italia a Londra, Massimiliano Mazzanti, è in costante contatto con gli inquirenti per capire esattamente cosa sia accaduto.
Antonio Curci