Qualcuno aveva messo in testa alle compagnie petrolifere che noi italiani, costi quel che costi, all’ automobile proprio non sappiamo rinunciare. E così, di mese in mese, nonostante la curva negativa della nostra crescita economica, è sembrato che i prezzi di benzina e gasolio al distributore seguissero un andamento inversamente proporzionale alla moneta disponibile nel nostro portafoglio. Nonostante i ribassi internazionali del petrolio, infatti, nel bel paese nessuno ha potuto avvalersi della riduzione delle quotazioni dell’oro nero, dal momento che, al consumo, i prezzi anzichè scendere salivano. Evidentemente chi sosteneva che il carburante fosse per noi un bene irrinunciabile, non aveva fatto i conti con il nostro spirito di adattamento a mezzi alternativi che non ci conducessero nel baratro.
Ed ecco fioccare le biciclette per le città, con in sella anche i più anziani e perchè no anche qualche chilometro a piedi per raggiungere il centro della città, così con qualche moneta in più nel portafoglio ci ritroviamo anche con qualche chilo in meno, che non fa mai male.
E così, ecco arrivata l’inversione di rotta. Come sottolineato da un’indagine del Centro Studi GL events, i consumi sono diminuiti del 10,3% innescando l’inizio di una guerra di prezzi fra le varie compagnie petrolifere che noi speriamo duri a lungo. La prima “bomba” è stata innescata dal cane a sei zampe che lo scorso week end ha applicato uno “scontone”- ha dichiarato Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni – “che offre alle famiglie italiane prezzi bassissimi”. Dal 16 giugno e fino al 2 settembre nelle stazioni iperself durante i week-end ( dalle 13 di sabato alle 24 di domenica), Eni applica una riduzione del prezzo della benzina e del gasolio di circa 20 centesimi al litro rispetto al prezzo praticato in modalità servito. Dunque, il risparmio è di 10 euro su un pieno da 50 litri. Ma non basta. Il market leader ha rincarato la dose intervenendo anche sui prezzi raccomandati serviti, diminuendo di 2 cent euro/litro benzina e diesel.
Non si sono fatte attendere le contromisure delle concorrenti, che dopo aver presentato un esposto all’antitrust, si sono unite alle danze. Q8 ha risposto con ribassi su Q8Easy a 1,495 e 1,595 euro/litro per benzina e diesel sulla linea Easy e 1,500 e 1,600 su quella tradizionale mentre Esso ha ritoccato a 1,595 euro/litro e 1,495 per il diesel su alcune centinaia di impianti.
Sia chiaro, non si tratta di un allineamento di vedute, ma di una manovra d’emergenza. La Q8, infatti, ha presentato un esposto all’antitrust in cui chiede una valutazione sull’eventuale concorrenza sleale messa in atto dal cane a sei zampe.
L’iniziativa sottocosto dell’Eni è definita dall’amministratore delegato Alessandro Gilotti “incomprensibile”in questa fase di grave crisi economica che colpisce in modo pesante anche il settore petrolifero.
Di tutta risposta il Codacons “condanna fermamente la decisione di Q8″ – si legge nel comunicato stampa- laddove il tentativo di bloccare lo sconto praticato da Eni appare una scelta lesiva degli interessi degli utenti, che potrebbe addirittura configurare un illecito”. All’uopo Rienzi annuncia una contro-segnalazione all’Antitrust contro Q8 e un esposto in Procura chiedendo di indagare per tentato aggiotaggio.
Che nel 2012, in regime di libero mercato, ad un’azienda passi per la testa di dover essere avvisata quando la concorrente decida di guadagnarsi nuove fette di mercato riducendo i prezzi, fa pensare che fin’ora qualcosa non è andata per il verso giusto.
Laura Marchesini