Se il Fisco fosse più razionale, incasserebbe molto di più concedendo alla famiglie un pò di ossigeno con la defiscalizzazione anche del 1% sugli scontrini fiscali e inducendo chiunque effettui una spesa a pretendere non solo lo scontrino fiscale, ma pretendendo indicata la somma reale che si spende. Come tutti sanno, nei caffè, nei negozi, nei parrucchieri, per le visite sanitarie, in tutte le occasioni dove siamo costretti a pagare, una buona percentuale di chi è tenuto a rilasciare regolare fattura o scontrino fiscale, o non lo fa, oppure indica una somma inferiore a quella spesa. Lo spauracchio dei controlli che qualche volta ha visto puniti venditore di un servizio e acquirente hanno ridotto il fenomeno solo in misura risibile, anche perchè occorrerebbe un servizio di controlli che il nostro Stato non può permettersi. Quindi la soluzione ottimale, di facile attuazione, sarebbe quella di dare la possibilità a chi acquista oggetti, indumenti, anche detersivi, oppure servizi vari, di potersi scaricare sulle tasse anche una minima percentuale della somma spesa. Probabilmente ci saranno alcune difficoltà per attuare questo stratagemma, ma credo che ne valga la pena in rapporto a quanto il Fisco incasserà. Lo stesso procedimento dello scontrino fiscale potrebbe essere realizzato per le slot machines per le quali anzichè le monete dovrebbero essere utilizzati particolari gettoni che potrebbero essere acquistati all’interno delle sale gioco; si otterrebbe così un maggiore controllo del volume del gioco ed una specie di redditometro diretto al fenomeno di chi spende di più di quello che ha, che sarebbe utile anche su aspetti diversi. Il fine giustifica i mezzi, e se il Fisco ha bisogno di denaro, utilizzi i mezzi giusti e non utilizzi ogni mezzo coattivo solo per stritolare la povera gente.
Sanfurtino