Il quartiere dei militari potrà vedere la luce. Un migliaio di alloggi destinati esclusivamente ad appartenenti alle forze armate sarà costruito a Palese, fra l’aeroporto e la Cittadella della guardia di finanza. A nulla è servita l’opposizione del Comune. Il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza con cui il Tar Puglia aveva accolto il ricorso di Palazzo di Città. L’intervento del ministero della difesa potrà essere realizzato a partire da subito. La Pro Difesa srl, la società costituita da alcune piccole imprese edili baresi, che ha per amministratore l’ingegner Michele Cutolo (progettista della Cittadella della giustizia), è già pronta a far partire i lavori. La decisione dei giudici amministrativi di secondo grado non fa certo piacere all’amministrazione comunale, che intravede nell’operazione un attacco alla propria pianificazione urbanistica. L’ennesimo, dopo la Cittadella della giustizia. Il progetto non trova consenziente il Comune né sotto il profilo metodologico né dal punto di vista urbanistico.
La nascita di un nuovo quartiere impone di affrontare gli aspetti legati ai servizi, ai trasporti, alle scuole, che sono di stretta competenza comunale. Non dovrebbe essere corretto costruire senza coinvolgere l’amministrazione cittadina e comunale, scaricando su quest’ultima tutti i costi che il progetto prevede. A Palazzo di Città non si escludono possibili contromosse. Il quartiere militare costituito da mille nuove case destinate ai militari sarà diverso, almeno sulla carta, dalla lottizzazione realizzata in via Pappacena. Nel progetto, approvato dal governo Prodi e confermato dal governo Berlusconi, figurano di lotti da 150-200 alloggi ciascuno da costruire nell’arco massimo di otto anni. Gli alloggi saranno venduti esclusivamente ad appartenenti alle forze armate a prezzi agevolati. Il prezzo medio sarà di 1.300-1400 euro al metro quadrato, con una punta massima di 1.600 euro e con la possibilità di ottenere agevolazioni in base al reddito. Essendoci un vincolo di destinazione militare, in caso di vendita futura (previo assenso del Comando di presidio) l’acquirente dovrà essere un altro militare. Gli appartamenti, dunque, sono classificati come alloggi di servizio con vincolo di destinazione militare (tecnicamente, si definirà l’’opera un servizio militare destinato alla difesa nazionale). L’intervento, non richiederà alcuna variante urbanistica perché le aree prescelte sono già destinate ad opere militari.
Chiara De Gennaro